Pendolari, una settimana di passione
Con i primi freddi si sono registrati pesanti disservizi. Per i viaggiatori novesi la linea più critica rimane quella per Milano: treni soppressi e ritardi vicini ai 60 minuti
Con i primi freddi si sono registrati pesanti disservizi. Per i viaggiatori novesi la linea più critica rimane quella per Milano: treni soppressi e ritardi vicini ai 60 minuti
La settimana è iniziata con la soppressione del treno in partenza alle 6.34 per Milano Certosa che è stato soppresso. I passeggeri avvisati alle 6.30 hanno deciso di raggiungere Tortona in auto. Una volta arrivati a Tortona, alle 7.00, sgomenti, gli utenti si sono visti partire da sotto il naso il convoglio 2180. Così i pendolari novesi hanno dovuto attendere il mezzo delle 7.29 per Milano Centrale che, comunque, è arrivato in ritardo. Non è andata meglio al ritorno perché anche questa volta si è registrato un ritardo di dieci minuti.
Anche nei giorni successivi i ritardi sono stati all’ordine del giorno. Non è andata bene neppure per i pendolari che invece di Milano devono raggiungere Genova. Lunedì il treno delle 7.05 aveva 50 minuti di ritardo, il giorno successivo, quello delle 7.26, ben 45 minuti fuori dalla tabella di marcia.
Sabato scorso si è tenuto un incontro in Regione al quale ha partecipato il portavoce dei pendolari acquesi durante il quale è stato presentato un orario totalmente nuovo con il nuovo servizio metropolitano e regionale cadenzato che riguarda il 75 per cento della rete. Sono escluse per il momento la linea Torino-Genova e le linee afferenti nei nodi di Asti e Alessandria. Fra un anno sarà la volta della Torino-Genova e per valutare tali cambiamenti saranno chiamati a intervenire gli amministratori dei diversi centri zona.