Ilva, secondo la Uilm: “Genova e Novi chiuse tra quattro giorni”
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Redazione - redazione@novionline.net  
14 Dicembre 2012
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Ilva, secondo la Uilm: “Genova e Novi chiuse tra quattro giorni”

Secondo il segretario Uilm Antonio Talò il gruppo Ilva sarebbe intenzionato a "chiudere gli stabilimenti di Novi e Genova tra tre - quattro giorni". Fiom Cgil non conferma. E nello stabilimento di strada Boscomarengo cresce la paura

Secondo il segretario Uilm Antonio Talò il gruppo Ilva sarebbe intenzionato a "chiudere gli stabilimenti di Novi e Genova tra tre - quattro giorni". Fiom Cgil non conferma. E nello stabilimento di strada Boscomarengo cresce la paura

NOVI LIGURE – “L’azienda ha confermato che, a seguito del sequestro dei prodotti finiti, ci saranno presto ripercussioni anche sugli altri impianti italiani ed esteri. Genova e Novi Ligure si fermeranno entro tre-quattro giorni“. Lo ha detto alle agenzie di stampa il segretario provinciale della Uilm, Antonio Talò. E a Novi si guarda con apprensione crescente quel che accade a Taranto.
“A Novi Ligure – avrebbe aggiunto Talò, sempre secondo le agenzie di stampa – c’è già il contratto di solidarietà da mesi e non so che tipo di sostegno potranno avere. Ci saranno conseguenze, anche se minori, per Racconigi”. Si parla anche di ripercussioni sul personale impiegatizio, almeno 500 solo a Novi.
Dalla Fiom Cgil, però, non confermano.
Intanto, l’Ilva ha comunicato ai sindacati di categoria di aver chiesto fino al 31 gennaio 2013 la cassa integrazione in deroga per 1428 lavoratori dello stabilimento di Taranto a causa del sequestro del prodotto finito degli ultimi 4 mesi disposto dalla magistratura. La cassa potrebbe scadere anche prima di quella data se l’emendamento al decreto legge presentato in Parlamento dal ministro dell’Ambiente Clini sbloccherà la vendita del prodotto. Già l’altro giorno l’Ilva aveva collocato in cassa integrazione ordinaria altri 1100 lavoratori dichiarati in esubero. A questi vanno aggiunti poco più di 200 dipendenti per i quali si è resa necessaria la cassa integrazione (erano 1200 ma in numero si è progressivamente ridotto) a causa dei danni agli impianti provocati dal tornando che si è abbattuto sulle città di Taranto e Statte il 28 novembre scorso. Oggi si è svolto un incontro all’interno dello stabilimento tra i dirigenti dell’Ilva Enrico Martino (capo del Personale) e Domenico Liurgo (Relazioni industriali) e i segretari di Fim (Mimmo Panarelli), Fiom (Donato Stefanelli) e Uilm (Antonio Talò). L’Ilva ha fatto sapere che probabilmente presenterà nel prossimo mese di gennaio il piano industriale.
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