Salva-Ilva, il decreto e’ legge
Approvato anche dal Senato il provvedimento del governo: via libera all'utilizzo degli impianti dell'acciaieria tarantina e alla commercializzazione dei semilavorati. Non appena arriveranno i coils via mare ripartiranno anche Novi e Cornigliano
Approvato anche dal Senato il provvedimento del governo: via libera all'utilizzo degli impianti dell'acciaieria tarantina e alla commercializzazione dei semilavorati. Non appena arriveranno i coils via mare ripartiranno anche Novi e Cornigliano
Con il dissequestro dei semilavorati fermi al porto di Taranto, inoltre, gli altri stabilimenti del Gruppo Riva (innanzi tutto Genova Cornigliano e Novi Ligure) potranno tornare a un livello normale di produzione, scongiurando così il rischio licenziamenti.
In base al decreto, poi, l’Aia – Autorizzazione integrata ambientale, rilasciata il 26 ottobre scorso – assume forza di legge, così come le prescrizioni che obbligano l’Ilva al risanamento degli impianti. Il provvedimento è in vigore dal 3 dicembre, data della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Ma è servito un successivo emendamento del Governo per superare lo stallo delle merci sequestrate. L’Ilva, infatti, si era vista confermare dal gip il blocco delle merci in quanto, hanno detto i giudici, il provvedimento non ha effetto retroattivo e l’azienda non può commercializzare quanto prodotto prima del 3 dicembre e con impianti sotto sequestro senza facoltà d’uso. Ora, nella nuova formulazione, il decreto supera il blocco e permette all’Ilva di vendere quell’1,7 milioni di tonnellate fra coils e lamiere su cui erano stati apposti i sigilli.
Soddisfazione tra gli operai dello stabilimento di strada Boscomarengo, a Novi: “Passeremo senza dubbio un Natale più sereno – dicono entrando per il proprio turno di lavoro – Ora dobbiamo solo attendere l’arrivo a Genova delle navi con i coils per la lavorazione, forse già il primo giorno lavorativo dopo l’Epifania. Una quindici di giorni, passeranno in fretta”, dicono fiduciosi.
Intanto, il prossimo 8 gennaio nel Tribunale di Taranto, in sede di appello, sarà discusso il ricorso dell’Ilva contro l’ordinanza del gip Patrizia Todisco che l’11 dicembre scorso ha respinto l’istanza di revoca del sequestro dei prodotti finiti e semilavorati del gruppo dell’acciaio. E poi bisognerà vedere se la procura tarantina proporrà davvero davanti alla Corte Costituzionale un ricorso contro il governo e il decreto salva-Ilva, per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato.