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Te la do io la politica…
Laltro giorno ho letto lo sfogo dellamico Andrea Vignoli, che su facebook ha voluto illustrare la sua vita da politico, in risposta ai tanti che ritengono i politici solo dei ladri e dei ruffiani. Lantipolitica oggi va molto di moda, anche se molti antipolitici in realtà sfruttano londa per crearsi un posto al sole alle spese del popolo bue, che come sempre segue la massa e non si informa.
L?altro giorno ho letto lo sfogo dell?amico Andrea Vignoli, che su facebook ha voluto illustrare la sua vita da politico, in risposta ai tanti che ritengono i politici solo dei ladri e dei ruffiani. L?antipolitica oggi va molto di moda, anche se molti ?antipolitici? in realtà sfruttano l?onda per crearsi un posto al sole alle spese del popolo bue, che come sempre segue la massa e non si informa.
L’antipolitica oggi va molto di moda, anche se molti “antipolitici” in realtà sfruttano l’onda per crearsi un posto al sole alle spese del popolo bue, che come sempre segue la massa e non si informa.
In questo periodo pre-elettorale sono tanti i politicanti che stanno cercando di rifarsi una verginità, creando liste “ad-hoc” che puntano sul fatto di esser diversi dagli altri.
Ovviamente non è il caso di Vignoli ed in generale dei tanti amministratori di piccole e medie realtà locali, dove ancora conta la passione con cui si svolge il proprio mandato, ma salendo di dimensioni e di amministrazioni, le cose cambiano.
In parte perché cambiano i compensi, che iniziano ad essere più golosi dei 14 euro che prende Andrea ogni mese (e che devolve in beneficenza), in parte perché gli interessi in ballo, tra appalti e opere, sono sicuramente più appetitosi.
Oltre al fatto che crescendo di livello amministrativo, passando ad esempio da un piccolo Comune alla Regione, si può usufruire dei famosi rimborsi elettorali e di più cospicui rimborsi spese.
Certamente non possiamo generalizzare, ma lo scandalo lombardo in questi giorni ci sta regalando delle perle sui rimborsi spese: si va dalle nozze della figlia (erroneamente finite nella nota spese del consigliere…) alle spese di tutti i giorni, come l’acquisto di mon-chèri, il disco di Bon Jovi o le cartucce del fucile.
Ed è solo l’ultimo caso, dopo Lusi, Belsito e batman, gente che grazie alla totale libertà su come potevano disporre dei rimborsi elettorali, s’è fatta la bella vita o ha foraggiato tanti fedelissimi.
Per fortuna che esistono persone oneste come Andrea, ma lo scenario che la magistratura sta mettendo in luce ci racconta una realtà molto diversa, benchè non servivano i pm per capire che il rapporto tra eletti e Stato era molto più che di passione.
Basta pensare al fatto che i parlamentari, ad esempio, sono l’unico caso di “dipendenti” a cui vengono rimborsate le spese di viaggio da casa al luogo di lavoro.
Parlo espressamente di “dipendenti” perché anche gli eletti a 5 stelle potranno usufruire di tutti i privilegi già in vigore oggi per gli odiati burocrati.
Nel “codice di comportamento parlamentare”, infatti, è espressamente scritto che:
“I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo”.
8.560 euro netti al mese che anche i 5 stelle percepiranno, oltre alla loro indennità di carica, alla faccia dei cittadini.
Se posso giustificare in parte le spese telefoniche (benchè con 5mila euro netti al mese si possono anche pagare), a quanti di noi vengono rimborsate le spese di trasporto ed alloggio per recarsi sul posto di lavoro?
Non parlo di trasferte, parlo di sede assegnata.
Certi privilegi vengono concessi ai dirigenti, ma i dirigenti, se sbagliano, possono esser licenziati, i parlamentari no.
Inoltre ai dirigenti le spese vengono sempre rimborsate dietro esibizione di scontrini e fatture, mentre i parlamentari ricevono rimborsi “a prescindere” (come diceva Totò).
Sono proprio queste incongruenze che fanno montare la rabbia della gente.
In un periodo in cui lo Stato chiede sempre più, la casta politica non ha fatto nulla per diminuirsi stipendi e privilegi.
Ovviamente non parlo di gente in prima linea come Vignoli, Sofio, Accili o Moro (per esser bipartisan), ma dei tanti che siedono sui gradini più alti e fanno finta di nulla.
Si preoccupano per i tagli alla sanità o per la chiusura dell’ospedale, tagliano il riscaldamento nelle scuole, si fanno partecipi dei disagi sui trasporti e fanno la faccia triste per l’allungamento dell’età pensionabile, ma il capitolo di spesa che fa capo a loro non si è mai ridotto.
Pensare che in altri nazioni tutti gli incarichi pubblici sono senza compensi…
Eppure mica son tutti miliardari.
Senza considerare che molti, senza indennità e senza poter fare il doppio lavoro, magari non siederebbero in Parlamento (vedi recenti dichiarazioni dell’avv.Biondi).
Su una cosa Andrea ha ragione da vendere, ovvero che:
“tutti si lamentano che i politici sono tutti ladri e incapaci senza aver mai pensato di dedicare un minuto della loro vita alla gestione della cosa pubblica”
Su questo punto la gente deve iniziare a capire che gli altri siamo noi e finchè non inizieremo a partecipare più attivamente alla vita pubblica del nostro Paese, il tanto agognato ricambio non ci sarà mai.
Certi privilegi vengono concessi ai dirigenti, ma i dirigenti, se sbagliano, possono esser licenziati, i parlamentari no.
Inoltre ai dirigenti le spese vengono sempre rimborsate dietro esibizione di scontrini e fatture, mentre i parlamentari ricevono rimborsi “a prescindere” (come diceva Totò).
Sono proprio queste incongruenze che fanno montare la rabbia della gente.
In un periodo in cui lo Stato chiede sempre più, la casta politica non ha fatto nulla per diminuirsi stipendi e privilegi.
Ovviamente non parlo di gente in prima linea come Vignoli, Sofio, Accili o Moro (per esser bipartisan), ma dei tanti che siedono sui gradini più alti e fanno finta di nulla.
Si preoccupano per i tagli alla sanità o per la chiusura dell’ospedale, tagliano il riscaldamento nelle scuole, si fanno partecipi dei disagi sui trasporti e fanno la faccia triste per l’allungamento dell’età pensionabile, ma il capitolo di spesa che fa capo a loro non si è mai ridotto.
Pensare che in altri nazioni tutti gli incarichi pubblici sono senza compensi…
Eppure mica son tutti miliardari.
Senza considerare che molti, senza indennità e senza poter fare il doppio lavoro, magari non siederebbero in Parlamento (vedi recenti dichiarazioni dell’avv.Biondi).
Su una cosa Andrea ha ragione da vendere, ovvero che:
“tutti si lamentano che i politici sono tutti ladri e incapaci senza aver mai pensato di dedicare un minuto della loro vita alla gestione della cosa pubblica”
Su questo punto la gente deve iniziare a capire che gli altri siamo noi e finchè non inizieremo a partecipare più attivamente alla vita pubblica del nostro Paese, il tanto agognato ricambio non ci sarà mai.