Indagine “Photoscape”: foto ritoccate per preventivi truccati
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Indagine “Photoscape”: foto ritoccate per preventivi truccati

Un'indagine condotta dai Carabinieri di Novi Ligure ha portato alla luce una maxi truffa condotta da un'officina di riparazioni meccaniche di Basaluzzo, ai danni di numerose agenzie assicurative. 63 persone indagate e 4 arresti: ritoccavano con "photoscape" i danni sui veicoli per poter alzare il prezzo dei rimborsi assicurativi

Un'indagine condotta dai Carabinieri di Novi Ligure ha portato alla luce una maxi truffa condotta da un'officina di riparazioni meccaniche di Basaluzzo, ai danni di numerose agenzie assicurative. 63 persone indagate e 4 arresti: ritoccavano con "photoscape" i danni sui veicoli per poter alzare il prezzo dei rimborsi assicurativi

 NOVI LIGURE – Un’indagine iniziata nell’ottobre del 2011 e durata oltre un anno del Comando dei Carabinieri di Novi Ligure ha consentito di indagare 63 persone coinvolte a vario titolo nell’operazione “Photoscape”. I reati contestati sono “associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode ai danni di compagnie assicurative”, come Groupama Assicurazioni, Itas Mutua, Allianz, Axa Assicurazioni, Hdi Assicurazioni, Generali Business Solutions, Unipol Assicurazioni, Società Reale Mutua Assicurazioni, Nationale Suisse, Fondiaria Sai, Gruppo Cattolica Assicurazioni e Arval Service Lease Italia.
Le mosse sono partite da una denuncia-querela di una compagnia assicurativa per pratiche ritenute “irregolari”, che hanno visto coinvolta la “Carrozzeria Progetto” con sede a Basaluzzo.
Il proprietario dell’officina, con la complicità di alcuni periti assicurativi, alterava l’entità dei danni sui veicoli protagonisti di incidenti stradali attraverso il programma di ritocco “photoscape”, per ottenere così risarcimenti “gonfiati” dalle agenzie assicurative, con valori anche triplicati rispetto al dovuto. Oltre che con i mezzi “digitali” la carrozzeria spesso si serviva anche di pezzi danneggiati che erano stoccati in un magazzino- capannone di sua proprietà: i pezzi venivano sostituiti con altri che riportavano danni di maggiore entità, pezzi che ovviamente non risultavano fatturati e quindi comprati per il caso specifico, ma che erano inventariati all’interno del grosso capannone. Lievi segnature o righe sulla carrozzeria che si moltiplicavano a vista d’occhio attraverso l’utilizzo di gesso o di vernice indelebile, così da “obbligare” alla completa riverniciatura del mezzo, con costi molto più elevati. In alcuni casi, addirittura, si è arrivati alla simulazione (in accordo con i periti) di veri e prorpri sinistri stradali, con lo stesso mezzo coinvolto più di una volta nel corso dello stesso anno. Il ruolo dei periti assicurative coinvolti era proprio quello di garantire una serie indeterminata di illeciti, falsificando sia le “perizie di routine”, sia quelle di “riscontro”, per non destare troppi sospetti.
L’indagine investigativa ha portato attraverso una prima perquisizione nella Carrozzeria Progetto al sequestro di oltre 1800 file catalogati dall’officina, di sequestro di computer e relative comparazioni tra foto reali e foto ritoccate e soprattutto riscontri sulla fatturazione inesistente dei pezzi di ricambio “truccati”. “L’ultimo passo per chiudere il cerchio – ha spiegato nel corso della presentazione dell’indagine il comandante dei Carabinieri di Novi Ligure, Carlo Giordano, insieme al colonnello Bevacqua – è stato il riconoscimento delle parti, che messe davanti all’evidenza hanno in buona parte ammesso e confessato”.
Oltre 60 casi oggetto di analisi, che hanno portato ad otto misure cautelari: 4 gli arresti. In carcere è finito il proprietario della Carrozzeria Progetto, Paolo Severino Pesce, mentre ai domiciliari Anna Maria Impronta e Davide Santacesaria, collaboratori dipendenti dell’officina. Sempre agli arresti domiciliari è finito anche uno dei periti assicurativi coinvolti, Gianfranco Tromba. Provvedimento di obbligo di dimora nel comune di residenza Volpedo per il perito Pietro Milanesi e nel comune di Alessandria per Stefano Bisoglio. Obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria invece per il perito novese Sergio Caraturo. Il quinto perito, componente del sodalizio e quindi anch’egli destinatario di misura cautelare, è al momento latitante e ricercato dai Carabinieri.  Per i 4 arrestati (3 domiciliari e uno in carcere) la contestazione del reato (articolo 416 del Codice penale) è “associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode ai danni di compagnie assicurative”. I clienti invece rispondono di “concorso in truffa e frode ai danni di compagnie assicurative”.
Il danno economico di tutta questa operazione si aggira, per i soli casi documentati, ad un profitto illecito di oltre 120 mila euro, cui devono però essere anche aggiunti i compensi corrisposti ai periti dalle agenzie assicurative per accertamenti di fatto non eseguiti, oltre ai costi degli uffici legali delle agenzie assicurative che sono state coinvolte in questa maxi truffa.
“Doveroso sottolineare – concludono i Carabinieri – come questa condotta illegale, oltre a recare danno alle compagnie assicurative coinvolte per gli ingenti danni economici, ha di fatto danneggiato l’intera comunità per effetto del maggior costo delle tariffe assicurative per la “inventata” incidentalità in tutta la provincia”.
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