Diminuiscono i fondi-affitto, a rischio trenta famiglie
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Marzia Persi - m.persi@ilnovese.info  
10 Gennaio 2013
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Diminuiscono i fondi-affitto, a rischio trenta famiglie

A Novi una trentina di famiglie sono a rischio sfratto per morosità incolpevole a causa della variazione del regolamento relativo al fondo sociale per le case popolari, approvato lo scorso anno dalla Regione Piemonte. A spiegare la situazione è l'assessore Broda

A Novi una trentina di famiglie sono a rischio sfratto per morosità incolpevole a causa della variazione del regolamento relativo al fondo sociale per le case popolari, approvato lo scorso anno dalla Regione Piemonte. A spiegare la situazione è l'assessore Broda

NOVI LIGURE – A Novi vi sono una trentina di famiglie che rischiano di perdere casa per morosità incolpevole, questo perché è cambiato il regolamento che disciplina il fondo sociale per le case popolari che è stato approvato dalla Regione la primavera scorsa.

L’assessore agli Affari Sociali Felicia Broda è alquanto allarmata e sottolinea come purtroppo “il percorso politico della Giunta Cota ha avuto un filo conduttore: non aver volutamente condiviso scelte e cambiamenti di cui, poi, solo le amministrazioni locali hanno dovuto e devono dar conto alle persone”.

Fino al 2011 i cittadini che avevano un reddito basso, facevano domanda all’ufficio Affari Sociali o all’Atc per godere di riduzioni parziali o totali sul pagamento dell’affitto, la Regione e il Comune integravano con fondi propri e in percentuale la cifra, a completamento del totale dovuto all’Atc.

“Negli ultimi tre anni la Regione che interveniva per quasi l’80 per cento del totale – continua Broda – ha ridotto il proprio contributo fino a intervenire per uno scarso 40 per cento, di conseguenza è aumentato l’importo messo a disposizione dal Comune, tanto che nel 2011 la spesa sostenuta dal nostro Comune è stata di circa 160 mila euro”.

Il nuovo regolamento regionale prevede che, comunque, l’inquilino paghi 480 all’anno ovvero 40 euro al mese se ha un reddito da zero a 6 mila euro, chi invece ha un reddito che oscilla fra i 6 e i 10 mila deve sborsare il 12% del reddito (mediamente 72 euro al mese).

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