Scontro Riva-giudici: ‘Colpo basso sugli stipendi’
L'Ilva annuncia: "Stipendi regolari a gennaio, ma c'è crisi di liquidità". La Fiom-Cgil replica: "L'azienda strumentalizza il problema per andare contro la Procura"
L'Ilva annuncia: "Stipendi regolari a gennaio, ma c'è crisi di liquidità". La Fiom-Cgil replica: "L'azienda strumentalizza il problema per andare contro la Procura"
“Siamo di fronte a una situazione che non possiamo essere noi a risolvere – dice il segretario provinciale della Fiom-Cgil, Mirko Oliaro – perché restiamo in attesa di quanto sta accadendo a livello nazionale circa la diatriba tra governo e magistratura. A oggi, Novi riceve con frequenza il materiale per la produzione. C’è materia prima e ci sono molte commesse. È chiaro che siamo alle solite. L’azienda usa la leva della mancanza di liquidità per creare preoccupazioni e tenere desto il problema. La minaccia degli stipendi è l’ennesimo tentativo di andare contro la Procura per giocare un ruolo di tenuta sociale che in questa situazione è a sicuro vantaggio dell’azienda. Pur pagando regolarmente questa mensilità vorranno mettere le mani avanti, magari per non farlo a febbraio. La maggior parte delle aziende di fronte a simili casi nascondono le difficoltà nei pagamenti. Se invece lo fa l’Ilva, significa che intende strumentalizzare questo tipo di comunicazione sulla quale vigileremo”.
Lo stabilimento novese, con i suoi 800 dipendenti, è stato tra quelli italiani del gruppo Riva che meno hanno risentito della crisi del complesso siderurgico di Taranto; in questi mesi di dubbio non è stato, a esempio, necessario fare ricorso alla cassa integrazione, ma per fare fronte al calo di produzione, gli operai hanno smaltito le ferie arretrate. Certo, nemmeno a Novi la situazione poteva definirsi rosea e, nonostante l’attuazione di ogni accorgimento possibile per rallentare le attività, nei magazzini cominciava a esserci penuria di scorte.