Fisioterapia, occhio a truffe e abusivismo
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Sara Moretto - s.moretto@ilnovese.info  
13 Gennaio 2013
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Fisioterapia, occhio a truffe e abusivismo

Il fisioterapista arquatese Antonello Viceconti lancia l'allarme dell'abusivismo nelle professioni sanitarie della riabilitazione ed in particolare tra i fisioterapisti. L'invito è quello di prestare la massima attenzione quando si decide di rivolgersi a massaggiatori e altre figure simili.

Il fisioterapista arquatese Antonello Viceconti lancia l'allarme dell'abusivismo nelle professioni sanitarie della riabilitazione ed in particolare tra i fisioterapisti. L'invito è quello di prestare la massima attenzione quando si decide di rivolgersi a massaggiatori e altre figure simili.

ARQUATA SCRIVIA – Massaggiatori, kinesiologi, agopunturisti, posturologi: quante volte li sentiamo nominare? Ma quando decidiamo recarci da loro, magari vittime del classico mal di schiena, ci stiamo rivolgendo a veri professionisti? La risposta è no.

La denuncia arriva dal fisioterapista arquatese Antonello Viceconti (nella foto), referente provinciale dello Spif (sindacato professionale dei sindacalisti italiani), in lotta contro l’abusivismo. “In Italia e Europa, l’attività di riabilitazione e recupero motorio può essere eseguita solo dal fisioterapista”, spiega Viceconti, aggiungendo: “Soltanto questo è un professionista sanitario della riabilitazione, riconosciuto in quanto in possesso di titolo di laurea”.

L’abusivismo sembra essere una piaga insanabile nel mondo delle professioni sanitarie e, in particolar modo, della fisioterapia: recente è la notizia del finto fisioterapista che, con laurea in scienze motorie, praticava indebitamente la professione. Il problema è vasto: le stime raccolte dal Conaps (coordinamento nazionale delle associazioni delle professioni sanitarie), già nel 2009 parlavano di due abusivi per ogni professionista. “Dopo queste stime non è stata presa nessuna misura di contenimento e di prevenzione, siamo certi che il fenomeno è sottostimato”, continua il fisioterapista arquatese. Diverse sono le cause alla base del problema, in primis la disinformazione sulla figura del fisioterapista, a cui si aggiunge la pubblicità ingannevole messa in pratica da falsi professionisti.

Per il paziente è però possibile tutelarsi dalle truffe, seguendo alcuni semplici accorgimenti, come verificare che la pergamena con titolo di laurea sia esposta o richiedere la fattura e controllare che questa sia esente da Iva, come previsto dall’attuale normativa sulle prestazioni sanitarie.

A monte del problema però, sindacato e associazione dei fisioterapisti denunciano la mancanza di un ordine professionale. Questo vuoto legislativo, lascia un professionista sanitario scoperto contro il gigante dell’abusivismo e i cittadini esposti al rischio di cadere nelle mani sbagliate. “Il rischio concreto per il paziente è, quando va bene, quello di non avere la diagnosi corretta per il proprio problema”, ricorda Viceconti, concludendo: “Il pericolo più grave è che non vengano diagnosticati problemi concomitanti gravi che rappresentano controindicazioni alla pratica fisioterapica”. Insomma, se non si sta attenti e non ci si affida a un vero fisioterapista, i danni per la salute del paziente possono essere gravissimi.
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