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Primo sciopero alla Kme: “non ci possono togliere lavoro e dignità”
Ieri primo sciopero alla Kme contro i tagli annunciati. In 95 rischiano la mobilità: "l'azienda ci deve dire quali intenzioni ha, ne va della nostra sicurezza e della dignità", dicono i sindacati. Oggi nuovo incontro a Firenze per tra le parti
Ieri primo sciopero alla Kme contro i tagli annunciati. In 95 rischiano la mobilità: "l'azienda ci deve dire quali intenzioni ha, ne va della nostra sicurezza e della dignità", dicono i sindacati. Oggi nuovo incontro a Firenze per tra le parti
A fare scattare in piedi i sindacati unitari è stato l’annuncio dell’azienda di chiudere uno dei forni principali nello stabilimento di Fornaci di Barga per trasferire la lavorazione in Germania. “C’è qualche cosa che non torna – aveva commentato il segretario provinciale Fiom Mirko Oiliaro – sarebbe la prima volta in cui un’azienda italiana delocalizza dove il costo del lavoro è superiore”.
“Faremo il possibile per evitare un numero di licenziamenti così alti – dice il sindaco di Serravalle Alberto Carbone che ieri ha incontrato i manifestanti davanti allo stabilimento – Attenderemo l’esito dei prossimi incontri poi è nostra intenzione convocare un consiglio comunale aperto. A rendere ancora più pesante la situazione è il fatto che la maggior parte dei lavoratori ha circa 40 anni, quindi difficilmente ricollocabile”. Dello stesso tenore l’esito dell’incontro avvenuto a Novi tra una delegazione dei lavoratori e il sindaco Lorenzo Robbiano, insieme all’assessore Felicia Borda. “Auspichiamo – ha affermato Robbiano – che dagli incontri in programma domani ed il 28 gennaio prossimo a Firenze emergano delle soluzioni non traumatiche dal punto di vista occupazionale e soprattutto che venga presentato un piano industriale per il futuro rilancio dell’azienda”.