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Terzo Valico, i sindacati tirano in ballo Slala
Di fronte alla "mancanza di trasparenza" e al "disimpegno" della Regione, Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato Slala che potrebbe giocare un ruolo di primo piano: "chiediamo un tavolo tecnico che coinvolga tutte le parti per parlare di logistica. Il terzo valico non può restare un'opera fine a se stessa"
Di fronte alla "mancanza di trasparenza" e al "disimpegno" della Regione, Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato Slala che potrebbe giocare un ruolo di primo piano: "chiediamo un tavolo tecnico che coinvolga tutte le parti per parlare di logistica. Il terzo valico non può restare un'opera fine a se stessa"
Il nodo della questione non è solo l’impatto ambientale, soprattutto se non supportato da una contropartita in termini di ricaduta economica per il territorio. Contropartita che si chiama logistica.
Da Cgil, Cisl e Uil è partita quindi l’iniziativa di coinvolgere Slala e, di conseguenza, anche l’autorità portuale di Genova. “Non c’è più bisogno di attendere per capire che la Regione si sta sfilando dalla partita dichiarando di voler uscire da Slala. A questo punto manca un interlocutore importante. Dalla nostra parte abbiamo l’articolo 47 del decreto salva Italia e la delibera approvata dal consiglio provincia di Alessandria perché danno la possibilità a Provincia e società Retroporto di sostituirsi alla Regione nel ruolo di guida”, specifica Alessio Ferraris, segretario provinciale Cisl.
Di positivo, secondo i sindacati, c’è intanto la firma del protocollo di intesa sulla legalità, siglato a Genova lo scorso 18 dicembre: “dai vari cantieri invieranno settimanalmente tutti i dati relativi all’attività che saranno analizzati dalla parti sociali. Una garanzia contro il lavoro nero e le infiltrazioni della malavita”, aggiunge Gregori.