Ilva, i prodotti restano sotto sequestro
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Redazione - redazione@novionline.net  
22 Gennaio 2013
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Ilva, i prodotti restano sotto sequestro

Restano sotto sequestro i prodotti dell'Ilva. E' arrivata poco fa, infatti, la decisione del gip che ha sospeso il giudizio in merito all'istanza di dissequestro presentata dagli avvocati dell'azienda. Il giudice ha inoltre rinviato alla Corte Costituzionale la legge 231

Restano sotto sequestro i prodotti dell'Ilva. E' arrivata poco fa, infatti, la decisione del gip che ha sospeso il giudizio in merito all'istanza di dissequestro presentata dagli avvocati dell'azienda. Il giudice ha inoltre rinviato alla Corte Costituzionale la legge 231

NOVI LIGURE – L’acciaio dell’Ilva rimane sotto sequestro. Poco fa, infatti, è arrivata la notizia che il gip Patrizia Todisco ha sospeso il giudizio in merito all’istanza di dissequestro presentata dagli avvocati dell’azienda e rinviato alla Corte Costituzionale la legge 231 dello scorso dicembre, che autorizza lo sblocco dei prodotti oltre alla prosecuzione dell’attività della fabbrica e che secondo la magistratura presenta difetti di incostituzionalità. La sospensione del giudizio da parte del magistrato equivale, quindi, a tenere la situazione immutata: senza produzione, ma anche senza investimenti e risanamenti.

Però, proprio questa mattina – poco prima della decisione del giudice – era stata diffusa una nota dell’azienda con la quale l’Ilva annuncia la presentazione di una nuova istanza di dissequestro alla Procura ed accetta formalmente il vincolo. «Il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante – si legge infatti in una nota dell’azienda – ha presentato questa mattina un’istanza alla Procura della Repubblica di Taranto con la quale chiede la revoca del provvedimento di sequestro preventivo disposto in data 22 novembre 2012, con l’impegno di destinare le somme ricavate dalla commercializzazione del prodotto sequestrato alle opere di ambientalizzazione previste dall’Aia, alla remunerazione delle maestranze e a quanto altro necessario per la sopravvivenza dell’azienda. Il Garante nominato dal Governo per l’attuazione dell’Aia avrà a disposizione i più ampi poteri per verificare il rispetto degli impegni da parte dell’azienda».

A parlare della possibilità di un “dissequestro vincolato” era stato proprio ieri il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il quale invitava l’azienda ad impiegare il miliardo di euro – valore delle merci ferme – nel pagamento degli stipendi di febbraio agli operai, dei fornitori e nell’avvio dei primi investimenti di risanamento ambientale previsti dall’Aia. Sempre ieri, infatti, il presidente dell’Ilva Ferrante aveva fatto sapere che la situazione dell’azienda è drammatica e che senza dissequestro di coils e lamiere i tre stabilimenti (Taranto, Genova e anche Novi Ligure) potrebbero andare verso la chiusura.

Difficile prevedere che cosa accadrà adesso: si era parlato dell’ipotesi di un nuovo intervento del Governo, che era stato però bocciato dalla Regione Puglia. Ora si dovrà attendere l’esito della nuova istanza di dissequestro presentata dagli avvocati dell’azienda siderurgica.
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