Ora la raccolta delle figurine si fa a scuola
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Andrea Vignoli  
24 Gennaio 2013
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Ora la raccolta delle figurine si fa a scuola

La pubblicità arriva nelle scuole e così la maestra si ritrova a fare la raccolta delle figurine insieme agli alunni. In questi giorni, infatti, una grande catena commerciale ha lanciato un'iniziativa che rischia di trasformare gli insegnanti in collezionisti di figurine

La pubblicità arriva nelle scuole e così la maestra si ritrova a fare la raccolta delle figurine insieme agli alunni. In questi giorni, infatti, una grande catena commerciale ha lanciato un'iniziativa che rischia di trasformare gli insegnanti in collezionisti di figurine

NOVI LIGURE – Metti da un lato la crisi e la spending review con conseguenti tagli, dall’altra politiche di marketing sempre più aggressive rivolte ai minori, e alla fine ti ritrovi con la maestra che insieme agli alunni fa la raccolta delle figurine.

La scuola è da sempre un territorio ambito dai pubblicitari: lì ci sono i ragazzi, i bambini, e una campagna mirata permette di ottenere splendidi risultati. Ma la pubblicità nelle scuole era rigidamente vietata fino a 10 anni fa, quando  un decreto del governo Amato nel 2001 aprì timidamente le porte alla pubblicità e al marketing. In questi giorni un’aggressiva campagna promozionale ad opera di una grande catena commerciale sta trasformando maestre e professori in collezionisti di figurine, vediamo perché.

Nei centri commerciali di questa catena ogni 25 euro di spesa alle famiglie viene consegnata una bustina di figurine dei Simpson. Nella busta i ragazzi trovano anche una carta speciale “da consegnare a scuola”. La maestra o la professoressa che raccoglie consegna il gruzzolo di figurine al supermercato che provvederà a consegnare attrezzature didattiche gratuite alla scuola stessa. Quali attrezzature? Sul sito della catena commerciale non è riportato l’elenco dei premi. Si fa solo l’esempio che con 20 carte (equivalenti a 500 euro di acquisti) si potrà ricevere un pallone.

Con questa campagna il  vero promotore commerciale del supermercato è l’insegnante, che per raccogliere più bollini consiglia ai ragazzi e quindi alle famiglie dove fare la spesa. Lodevole l’obbiettivo della maestra: in questi tempi di tagli le nostre scuole sono bisognose di tutto. Meno lodevole l’idea di una campagna commerciale che mette al centro della strategia di marketing proprio le scuole e il delicato sistema classe – insegnanti.
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