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Appello al voto inutile
Continuo a non capire i frequenti appelli di B&B al voto utile. A parte la strana coincidenza dellavere liniziale del cognome uguale, Bersani e Berlusconi si stanno prodigando per dirci che chi non vota per loro, fa un favore allaltro. Bisogna dare il voto ad uno dei due partiti maggiori, altrimenti si rischia lingovernabilità. Ogni volta mi chiedo: ma prima delle dimissioni di Monti, non eravate forse voi che sedavate in parlamento? Allora se cera tutto questo rischio di ingovernabilità, p
Continuo a non capire i frequenti appelli di B&B al voto utile. A parte la strana coincidenza dell?avere l?iniziale del cognome uguale, Bersani e Berlusconi si stanno prodigando per dirci che chi non vota per loro, fa un favore all?altro. Bisogna dare il voto ad uno dei due partiti maggiori, altrimenti si rischia l?ingovernabilità. Ogni volta mi chiedo: ma prima delle dimissioni di Monti, non eravate forse voi che sedavate in parlamento? Allora se c?era tutto questo rischio di ingovernabilità, p
A parte la strana coincidenza dell’avere l’iniziale del cognome uguale, Bersani e Berlusconi si stanno prodigando per dirci che chi non vota per loro, fa un favore all’altro.
Bisogna dare il voto ad uno dei due partiti maggiori, altrimenti si rischia l’ingovernabilità.
Ogni volta mi chiedo: ma prima delle dimissioni di Monti, non eravate forse voi che sedavate in parlamento?
Allora se c’era tutto questo rischio di ingovernabilità, perché non avete modificato la legge elettorale?
La verità è sotto gli occhi di tutti: nessuno dei due spera di vincere ed il buon Monti è sceso in campo proprio per garantire questo risultato.
Del resto al pd sarebbe bastato avere un Renzi come candidato per garantirsi una netta vittoria, perché il Sindaco di Firenze avrebbe fatto man bassa di voti tra gli scontenti (basta ascoltare quattro chiacchiere al bar per capirlo), mentre al pdl sarebbe bastato perdere il padre-padrone e andare fino in fondo con le primarie per mostrarsi come un vero partito e non per quello che è: il giocattolo di Silvio.
Invece no, meglio il buon Bersani e l’inossidabile Berlusconi, anche se tra i due, il primo è quello che ne sta uscendo meglio.
Ma il problema non sono i premier, o meglio non solo.
Basta vedere chi è stato candidato nei due partitoni per esser assaliti da profonda tristezza.
Non ultimo, il teatrino di Silvio sulla non candidatura degli inquisiti, quando lui stesso, alle spalle, ha un lungo elenco di procedimenti in corso.
Se si parla di “presentabilità”, che senso ha segare Cosentino e non Scilipoti?
Più in generale ha senso ricandidare tre quarti dei parlamentari uscenti, visto che grazie a loro abbiamo avuto tagli alle pensioni, IMU, TARES, aumenti dei carburanti e via dicendo?
Oggi parlano tutti di riduzione delle tasse, ma come scrivevo all’inizio, fino a ieri in parlamento c’erano Paperino, Pluto e Topolino o l’A.B.C. della politica?
Quindi cosa cambia da ieri a oggi? Nulla, visto che nessuno dei tre schieramenti accenna ad un bel taglione alle spese folli e ai costi dei partiti.
Finiamola col chiamarli “costi della politica”.
La politica, quella seria, non costa nulla, perché essendo una passione personale, presuppone che nessuno ti paghi nulla.
Avete mai sentito di un cacciatore che si fa pagare per andare a caccia e si fa rimborsare i soldi dell’auto per andarci?
Però attenzione! Non cadete nella tentazione di restare a casa.
Bisogna andare a votare, altrimenti siamo complici di questo sbando.
Per fortuna, oltre a Monti e B&B, la scelta non manca.
Abbiamo i Fratelli d’Italia, che pur apparentandosi con l’odiato (??) Silvio, si dicono diversi e al grido di “contano i voti che si prendono”, vagheggiano anche candidature proprie.
La Russa, pur di far su voti, è addirittura arrivato al punto di dichiarare che la loro parola d’onore vale di più degli altri.
Certo è che vedere Botta e Locci nello stesso partito mi ha fatto correre un brivido lungo la schiena, che abbiano ragione i maligni nel pensare che la corrente di Ignazio sia tra i Fratelli per controllarli?
Crosetto dice di no, ma sinceramente non capisco questo apparentamento al pdl, se poi l’idea era di dirsi diversi…
Maroni, secondo me, è quello che ha saputo approfittare meglio dello scompiglio del pdl, garantendosi la corsa al Pirellone in cambio di un molto improbabile appoggio al futuro governo Berlusconi.
Come? Maroni ha detto che non sarà Silvio il premier?
Ah ho capito, la scritta “Berlusconi Presidente” è rimasta per risparmiare sui costi dei manifesti già stampati…
L’Italia dei Valori, complici i tanti scandali e le defezioni che stanno interessando il partito di Tonino, continua a perder consensi e sembra che l’avventura di Rivoluzione Civile stia prendendo una brutta piega per l’idv, tanto che nel Piemonte, ad esempio, non ci saranno loro candidati.
E proprio in Piemonte, poi, tra “rivoluzionari” già litigano: la senatrice uscente dell’idv Bugnano contesta la candidatura al Senato, come capolista, del Sindaco di Venaus, reo di aver rivolto accuse pesanti nei confronti del procuratore capo di Torino, Castelli.
Si può essere contemporaneamente il partito che difende i magistrati e quello che accoglie gli antagonisti?
Forse potrebbe rispondere Ingroia, se non fosse troppo impegnato a sgomitare con Bersani e Vendola nel dimostrare ai cittadini chi è più di sinistra.
Piccola nota: sapevate che l’ex magistrato è colui che ha condotto l’inchiesta sul Capitano Ultimo (assolto con formula piena perché il fatto non sussisteva)?
Ovviamente Grillo gongola e ringrazia.
Con ragione dice che gli conviene rallentare o rischia di ritrovarsi al governo, perché questa marmaglia non è certo appetibile per un elettore stanco della solita minestra, mentre la speranza (o l’illusione) che parlamentari veramente nuovi possano fare la differenza c’è.
Mi piace menzionare anche i Radicali, che come sempre faticano a trovare spazio, forse perché alla fine fanno paura a tutti per le loro idee.
Eppure ai cittadini indecisi, non schierati e scazzati, basterebbe ricordare che se oggi in Italia una donna può abortire legalmente o se si può divorziare lo dobbiamo alle battaglie fatte dal partito di Pannella.
Oggi non sarà più il leone di un tempo, ma per difendere le sue idee ha ancora il coraggio di mettere a rischio la vita, cosa che difficilmente ho visto fare ad altri politici.
Infine, nel mercato dei partiti non blasonati, c’è anche FARE di Giannino…
Devo dire che all’inizio sono rimasto un po’ scettico su questo movimento, ma poi leggendo le liste elettorali ho apprezzato l’età anagrafica relativamente bassa, unita ad una buona eterogeneità di esperienze e rappresentanza della società civile italiana.
Il buon Beppe bisogna dire che è un ottimo megafono, perché urlando in tv e sul web ha fatto ottenere al MoVimento una visibilità incredibile, ma effettivamente Oscar Giannino che “disinfetta” i giornalisti non ce lo vedrei proprio.
FARE non ha ottenuto la visibilità che meriterebbe, ma secondo me è una buona alternativa per chi ha deciso di dare un voto inutile (secondo l’idea di B&B).
Quindi ricapitolando: andate a votare!
Ogni voto non dato sarà un voto in più per far eleggere Bindi, Scilipoti, Santanchè o Franceschini.