Il presidio No Tav ferma ancora gli espropri
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Irene Navaro - irene.navaro@alessandrianews.it  
31 Gennaio 2013
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Il presidio No Tav ferma ancora gli espropri

Nuovo tentativo di esproprio a Gavi, in località Valle, fermato da No Tav. In mattinata, invece, Cociv aveva effettuato circa sei immissioni in possesso, sempre a Gavi. Prossimo appuntamento il 6 febbraio

Nuovo tentativo di esproprio a Gavi, in località Valle, fermato da No Tav. In mattinata, invece, Cociv aveva effettuato circa sei immissioni in possesso, sempre a Gavi. Prossimo appuntamento il 6 febbraio

GAVI – E’ quasi come ritrovarsi tra amici. Arrivano da Gavi, Novi, Arquata, Serravalle, con le bandiere, e la immancabile focaccia. Sono tornati in strada gli attivisti No Tav per fermare i tentativi di esproprio nei territori interessati ai cantieri del Terzo Valico. Ieri è stato a Gavi, in località Valle. Sono stati i proprietari dei terreni sotto esproprio a chiamare a raccolta il movimento. E la risposta è arrivata, come sempre. In oltre cinquanta si sono messi a guardia dei cortili sui quali Cociv vorrebbe versare un po’ di asfalto per allargare la strada.
In mattinata Cociv aveva portato a termine circa sei immissioni in possesso, atto propedeutico all’esproprio in località Maglietto, tra i comuni di Gavi e Carrosio. In Valle, invece, i tecnici non sono arrivati.  Il presidio è comunue proseguito fino a mezzanotte. 
Il prossimo appuntamento è per il 6 febbraio, sempre a Gavi, sempre lungo la strada provinciale che, secondo il progetto definitivo (ma manca ancora l’esecutivo) dovrebbe essere allargata per consentire il passaggio dei camion dal luogo degli scavi delle gallerie fino alle cave di stoccaggio dello smarino in panura.
Tra i manifestanti c’erano anche gli “scampati espropriati” della scorsa estate, quelli di Libarna e di Arquata: “Io da allora non ho più saputo nulla» dice la signora Iole, insegnate in pensione, la prima a ricevere l’anno scorso la cartolina verde che annunciava l’avvio dell’iter di esproprio. “Mi aspetto che da un giorno all’altro si facciano di nuovo vivi. Non ho cambiato idea”, conclude.
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