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Meno male che Silvio c’è
Potete metterla giù come volete, ma alla fine meno male che cè lui, altrimenti sai che noia? Oltre al fatto che, se non potessero attaccare Silvietto, tanti piccoli leader o aspiranti tali non avrebbero i loro 5 minuti di notorietà. Prendete tutto il casino scoppiato durante la Giornata della Memoria
Potete metterla giù come volete, ma alla fine meno male che c?è lui, altrimenti sai che noia? Oltre al fatto che, se non potessero attaccare Silvietto, tanti piccoli leader o aspiranti tali non avrebbero i loro 5 minuti di notorietà. Prendete tutto il casino scoppiato durante la ?Giornata della Memoria?
Oltre al fatto che, se non potessero attaccare Silvietto, tanti piccoli leader o aspiranti tali non avrebbero i loro 5 minuti di notorietà.
Prendete tutto il casino scoppiato durante la “Giornata della Memoria”
Da consumato artista del palcoscenico, il buon cavaliere arriva non invitato (pare), sale sul palco e lancia li una frase:
“Per tanti versi Mussolini aveva fatto bene ma il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa”
Poi ci aggiungi il sonnellino che Silvio si è fatto dopo il suo intervento ed il gioco è fatto.
Bastava prendere la dichiarazione come l’ennesima sparata, un po’ come quella di Ruby e dell’illustre zio e la trappola di Berlusconi non avrebbe avuto effetto…
Invece: apriti cielo!
Tutti a difendere i veri valori dell’antifascismo, a chiedere rettifiche e a distribuire dichiarazioni alla stampa su come la pensano e su cosa pensano.
Poi lascia stare che gli organizzatori, a Milano, si sono dimenticati di invitare Sinti e Rom per il secondo anno di fila e che su questo nessuno ha avuto niente da ridire, ma per forza.
Il ritorno mediatico tra criticare Berlusconi o chiedere la partecipazione di tutti coloro che subirono le leggi razziali non ha paragoni.
Ed il vantaggio è sia per Berlusconi, che per gli avversari che lo contestano, perché così per qualche giorno il dibattito politico si snoda tra reciproche accuse di fascismo, rettifiche, precisazioni…
Con buona pace di lavoro, crisi e riforme.
Di fronte al Ventennio tutto viene messo in secondo piano.
Questo ennesimo episodio dimostra quanta poca maturità abbiano i nostri politicanti.
Dopo ben 60 anni ci troviamo a berciare sul fascismo, come se fossimo ancora nell’immediato dopo guerra, pronti a difendere non si sa bene quale patria (visto che i più giovani sulla bandiera italiana ci sputano sopra) da UN nemico.
Questi politicanti devo dire grazie a Silvio, perché con il suo ritorno in campo hanno riavuto UN nemico da combattere e quindi basta parlare di lavoro, crisi, occupazione, riforme o leggi elettorali, ma bisogna che non vinca il nemico, altrimenti tornano i fascisti.
Spegnete il cervello, stolti bifolchi che parlate di programmi e futuro.
C’è un nemico da combattere, come ha ben fatto a suo tempo Prospero Gallinari, recentemente scomparso e sepolto con tutti gli onori dai suoi compagni di lotta.
“La rivoluzione è un fiore che non muore”, cappeggiava durante il corteo funebre, nell’imbarazzo totale di una sinistra che è rimasta muta e silente davanti a questo spettacolo.
Perchè qualcuno vuole mostrarsi moderno e moderato, mentre altri vorrebbero partecipare con gioia, ma sanno che non si può, pena l’esclusione dalla stanza dei bottoni.
Quindi meglio il silenzio, far finta di nulla e sperare che nessuno faccia loro notare che qualche parola per difendere la democrazia da queste manifestazioni esplicite la si poteva sprecare, ricordando che questa “rivoluzione” degli anni ’70 ha portato alla morte tanti innocenti, così come ha fatto l’odiato fascismo.
Questo pd che sbrana gli avversari e aspira a governare il Paese dovrebbe chiarire bene da che parte sta, perché a me tra sentire Silvio parlare di Mussolini e vedere al cimitero di Coviolo moltissimi giovani, fa più paura la seconda.
E’ un chiaro segno che certe idee eversive non sono poi così sopite.