Si torna a parlare di Ilva, intanto il Comune chiede incontro alla Marcegaglia
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Lisa Lanzone - l.lanzone@ilnovese.info  
12 Febbraio 2013
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Si torna a parlare di Ilva, intanto il Comune chiede incontro alla Marcegaglia

Il Ministro Clini torna a parlare del caso Ilva, invitando la famiglia Riva al finanziamento della bonifica degli impianti di Taranto. Lo stesso auspicio arriva dal Pd di Novi, che ribadisce il proprio sostegno al fianco dei lavoratori. Intanto il gip tarantino ha respinto la richiesta di scarcerazione di Nicola Riva. E la crisi prosegue anche alla Marcegaglia, dove i Comuni di Novi e Pozzolo hanno chiesto un incontro con l'azienda

Il Ministro Clini torna a parlare del caso Ilva, invitando la famiglia Riva al finanziamento della bonifica degli impianti di Taranto. Lo stesso auspicio arriva dal Pd di Novi, che ribadisce il proprio sostegno al fianco dei lavoratori. Intanto il gip tarantino ha respinto la richiesta di scarcerazione di Nicola Riva. E la crisi prosegue anche alla Marcegaglia, dove i Comuni di Novi e Pozzolo hanno chiesto un incontro con l'azienda

NOVI LIGURE – Il ministro Corrado Clini ha parlato di nuovo del caso Ilva e questa volta lo ha fatto rivolgendosi direttamente alla famiglia Riva che “deve finanziare la bonifica degli impianti se vuole mantenere la proprietà dell’azienda, altrimenti la legge prevede che possano subentrare forme di gestione diversa”.

“Il problema – ha dichiarato il ministro – non è se Riva abbia intenzione di finanziare la bonifica dell’Ilva di Taranto, lo deve fare, se vuole rimanere nella proprietà dell’azienda: le regole europee per la concorrenza prevedono che le imprese non possono operare in concorrenza con soldi pubblici. Se Ilva non fosse in grado di dare le garanzie, la legge prevede che possono subentrare forme di gestione diversa da Riva non necessariamente la nazionalizzazione, che eventualmente sarebbe proprio l’ultimo stadio verificando la compatibilità con le regole europee”.

Anche il Partito Democratico di Novi è tornato a parlare di Ilva auspicando che “il Gruppo Riva faccia al più presto gli investimenti necessari per procedere con la bonifica del sito pugliese tutelando così la salute dei lavoratori e dei cittadini e che, in tempi brevi si giunga al dissequestro del materiale ora bloccato presso il porto di Taranto affinché venga salvaguardata anche la produzione dello stabilimento novese che, proprio dai rifornimenti tarantini dipende”. “Lo stabilimento Ilva di Novi – dicono ancora dal Pd – è sano grazie agli investimenti dell’azienda e all’impegno delle Rsu e dei rappresentanti della sicurezza dei lavoratori. Crediamo, quindi, che sia possibile coniugare il lavoro con la tutela dell’ambiente e della collettività”. I democratici novesi ribadiscono inoltre il loro sostegno a tutte le iniziative che i sindacti assumeranno per giungere a soluzioni idonee per salvaguardare l’occupazione, la difesa del sito produttivo di Taranto, l’ambiente e la salute dei cittadini.
 

Intanto, ieri, il gip del tribunale di Taranto, Patrizia Todisco, ha respinto la richiesta di scarcerazione di Nicola Riva, 56 anni, ex presidente del cda dell’Ilva, ai domiciliari dal 26 luglio scorso per inquinamento, disastro ambientale ed avvelenamento di sostanze alimentari. Secondo gli avvocati di Riva – che chiedevano la revoca degli arresti domiciliari – già dal 26 gennaio scorso sono scaduti i termini di custodia cautelare per due dei tre reati contestati e sono venute meno le esigenze cautelari.

E la crisi nel settore della siderurgia prosegue anche alla Marcegaglia di Pozzolo Formigaro. Ieri, in Comune a Novi, le amministrazioni comunali di Novi e Pozzolo hanno incontrato una delegazione della Rsu dello stabilimento pozzolese e i rappresentanti provinciali dei sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil. Alla riunione erano presenti il sindaco di Pozzolo, Roberto Silvano, il sindaco di Novi, Lorenzo Robbiano, e l’assessore novese al Lavoro, Felicia Broda. Durante l’incontro è stata espressa preoccupazione per il mantenimento dei posti di lavoro e dell’unità produttiva. Dopo aver espresso solidarietà ai lavoratori, i i due primi cittadini hanno deciso di chiedere un incontro con la dirigenza del Gruppo Marcegaglia per conoscere le intenzioni e l’indirizzo produttivo delle attività locali.
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