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Pd: sta per iniziare una ‘notte dei lunghi coltelli’
Nel Partito Democratico novese sta per iniziare una notte dei lunghi coltelli. Quei 7 punti e mezzo persi per strada dal 2008 a oggi hanno lasciato lamaro in bocca tanto quanto laver perso lo scettro di prima forza politica della città. Sopra di loro c'è, infatti, il Movimento 5 Stelle, con cui i democratici dovranno fare i conti
Nel Partito Democratico novese sta per iniziare una ?notte dei lunghi coltelli?. Quei 7 punti e mezzo persi per strada dal 2008 a oggi hanno lasciato l?amaro in bocca tanto quanto l?aver perso lo scettro di prima forza politica della città. Sopra di loro c'è, infatti, il Movimento 5 Stelle, con cui i democratici dovranno fare i conti
NOVI LIGURE – Nel Partito Democratico novese sta per iniziare una “notte dei lunghi coltelli”. Quei 7 punti e mezzo persi per strada dal 2008 a oggi hanno lasciato l’amaro in bocca tanto quanto l’aver perso lo scettro di prima forza politica della città. I democratici, che cinque anni fa guardavano tutti dall’alto dei loro 6.500 voti, pari al 37,3 per cento dei consensi, oggi ne hanno poco meno di 4.800 e non riescono a sfondare quota 30, fermandosi al 29,7 per cento. Sopra di loro ci sono i seguaci di Beppe Grillo: con il 30,5 per cento delle preferenze sono ufficialmente il partito da battere alle elezioni comunali del 2014. Il posto da segretaria di Cecilia Bergaglio (nella foto dopo la vittoria di Bersani alle primarie) potrebbe essere in bilico: il risultato uscito dalle urne novesi potrebbe essere usato – a torto o a ragione – per chiedere le dimissioni della coordinatrice.Una prima vittima queste elezioni l’hanno già fatta: si tratta di Alessandro Molinari, segretario di Rifondazione Comunista e portavoce della Casa della Sinistra novese, che ieri sera si è dimesso dai propri incarichi. “La sinistra radicale a Novi è sparita. Si tratta di un triste trend nazionale, ma credo sia giusto che ognuno si assuma le proprie responsabilità”, ha detto Molinari. La lista di Rivoluzione Civile, in città, ha preso solo 315 voti, con una percentuale poco al di sotto del 2 per cento.
Tornando ai democratici, il primo a parlare è stato il consigliere comunale Andrea Vignoli, che non nasconde la propria irritazione. “Si tratta di un vero e proprio tsunami, anche a Novi. Il Movimento 5 Stelle è il primo partito della nostra Città e con loro bisognerà ragionare, non demonizzarli – ha dichiarato – Alcuni dirigenti del mio partito, a livello locale, sembrano asserragliati in un fortino assediato dagli indiani, incapaci di avere un rapporto con i cittadini. A livello organizzativo locale e comunicativo abbiamo fatto errori enormi e anche ridicoli: sarebbe ora – anzi, è forse tardi – che qualcuno traesse le conclusioni e si prendesse delle responsabilità”, ha concluso Vignoli.
“Venerdì riunirò la segreteria del partito e prenderemo le prime decisioni”, ha spiegato una amareggiata Cecilia Bergaglio. “Dobbiamo capire qual è la squadra giusta per affrontare le comunali dell’anno prossimo, sia a livello di partito, sia a livello di candidati – ha detto Bergaglio – Mi rendo conto che se il Pd ha bisogno di un coordinatore che possa svolgere questo ruolo a tempo pieno io non sono la persona giusta: le mie ricerche universitarie mi portano a essere molto spesso lontana da Novi”.
La segretaria dei democratici novesi si prepara a cedere il passo ad altri? Per ora non sembra, almeno a giudicare dall’agenda di priorità che si è data: cercare un dialogo con i grillini novesi, convincere la giunta comunale a rivedere la questione Terzo Valico, spingere sull’acceleratore del ricambio generazionale, affilare le armi della campagna elettorale sul web.
Il servizio completo è sul Novese in edicola da giovedì 28 febbraio, con le interviste, i retroscena, i dati elettorali seggio per seggio.