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Legambiente, ancora proteste per l’abbattimento degli alberi
Non si placano le proteste per labbattimento di alberi sulla collina alle spalle dellospedale. Il circolo Vallescrivia di Legambiente ha infatti chiesto un incontro con la giunta comunale. A spiegarlo è il vicepresidente Antonio Carnevali
Non si placano le proteste per l?abbattimento di alberi sulla collina alle spalle dell?ospedale. Il circolo Vallescrivia di Legambiente ha infatti chiesto un incontro con la giunta comunale. A spiegarlo è il vicepresidente Antonio Carnevali
NOVI LIGURE – Non si placano le proteste per l’abbattimento di alberi sulla collina alle spalle dell’ospedale. Il circolo Vallescrivia di Legambiente ha infatti chiesto un incontro con la giunta comunale. “Pur condividendo con il sindaco Robbiano che si tratti di un terreno privato, è anche da mettere sulla bilancia il fatto che quell’area rappresenta un polmone verde irrinunciabile per gli abitanti di Novi – spiega il vicepresidente Antonio Carnevali (nella foto) – Men che mai da abbattere, dunque, semmai da valorizzare, tantomeno da abbandonare a possibili speculazioni edilizie”.Il bosco in questione ospiterebbe ciliegi, frassini, faggi, castagni secolari e diversi altri alberi di pregio. «Vi crescono funghi di diverse specie e offre asilo a caprioli, qualche cinghiale di passaggio, un tasso, scoiattoli, ghiri, lepri e faine», dicono da Legambiente.
Sempre secondo l’associazione ecologista, queste fasce boscose servono anche al transito degli animali selvatici che, sino a che queste nicchie esisteranno, difficilmente creeranno problemi sulle strade e nelle aree urbanizzate.
“Sarebbe il caso, previo il consenso dei proprietari, di avviare un’azione di riqualificazione del bosco in questione – propone Carnevali – Con un po’ di buon senso, da qualcosa partito malissimo può essere tratto un beneficio. Le robinie abbattute potrebbero essere sostituite con alberi autoctoni della zona, iniziando un percorso di riqualificazione di un bosco al quale i novesi hanno dimostrato di tenere davvero parecchio”.