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La variante al Prg fa scoppiare la bagarre in consiglio
Doveva essere una seduta tranquilla quella di giovedì sera in consiglio comunale e, invece, la discussione della variante parziale al piano regolatore generale - riguardante la ricollocazione di due aziende, una manifatturiera e laltra dolciaria in capannoni dismessi situati in via Ovada e strada del Turchino - ha fatto scoppiare la bagarre
Doveva essere una seduta tranquilla quella di giovedì sera in consiglio comunale e, invece, la discussione della variante parziale al piano regolatore generale - riguardante la ricollocazione di due aziende, una manifatturiera e l?altra dolciaria in capannoni dismessi situati in via Ovada e strada del Turchino - ha fatto scoppiare la bagarre
Per questi due insediamenti, è necessaria una variante parziale del piano regolatore generale. Perché bisogna cambiare la destinazione d’uso, da agricolo ad artigianale ed è necessario il trasferimento di cubature dall’area artigianale che avrebbe dovuto sorgere in Z1-Z2 (Euronovi) ai capannoni ancora vuoti. “Non sono d’accordo – dice Biagio Zigrino (Pd indipendente) – Il Prg prevede in città due aree industriali: una al Cipian e l’altra davanti all’Ilva, dove, per altro, vi sono capannoni inutilizzati. Noi di oneri di urbanizzazione per questa variante non prenderemo un centesimo”. Aggiunge Zigrino: “Io e il consigliere Manfredi non siamo contro l’occupazione e i lavoratori di queste due aziende ma riteniamo non corretta tale variante”.
L’assessore all’urbanistica Paola Cavanna ha puntualizzato che l’area in questione è agricola e tale rimarrà, “oggi noi accogliamo le richieste di queste due aziende e proponiamo un cambio di destinazione d’uso ma non andiamo a interferire con quelli che sono i parametri del Prg inoltre non è vero, come afferma il consigliere Zigrino, che l’amministrazione non prenderà neppure un euro di oneri, questi verranno conteggiati quando ci sarà un vero e proprio progetto che verrà fatto solo se viene approvata la variante”.
D’accordo con il provvedimento Gianni Malfettani (Unità per Novi) quindi non in linea con il compagno. “Il recupero di edifici dovrebbe essere sempre fatto. A Novi ci sono capannoni poco o per nulla utilizzati, anziché andare a costruire ancora è bene cercare di ristrutturare l’esistente”.
Il numero legale in consiglio comunale, giovedì, è stato garantito dalla minoranza e la variante è stata approvata sempre grazie ai voti di quest’ultima.
Il servizio completo sul Novese in edicola a partire da giovedì 28 marzo.