Scotto: ‘Un percorso condiviso per le primarie del centro destra’
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Scotto: ‘Un percorso condiviso per le primarie del centro destra’

"Avanti Novi", avanti tutta. Il gruppo nato attorno all’ex segretario del Pdl il sasso lo ha lanciato. E per ora è stato raccolto solo timidamente dalle forze politiche che non si riconoscono nella maggioranza: Lega Nord e Pdl. L’invito ad organizzare primarie per cercare un candidato che possa scalzare il centro sinistra dal governo cittadino è stato accettato, con qualche distinguo e, per il momento, solo a parole

"Avanti Novi", avanti tutta. Il gruppo nato attorno all?ex segretario del Pdl il sasso lo ha lanciato. E per ora è stato raccolto solo timidamente dalle forze politiche che non si riconoscono nella maggioranza: Lega Nord e Pdl. L?invito ad organizzare primarie per cercare un candidato che possa scalzare il centro sinistra dal governo cittadino è stato accettato, con qualche distinguo e, per il momento, solo a parole

NOVI LIGURE – Avanti Novi, avanti tutta. Il gruppo nato attorno all’ex segretario del Pdl il sasso lo ha lanciato. E per ora è stato raccolto solo timidamente dalle forze politiche che non si riconoscono nella maggioranza: Lega Nord e Pdl. L’invito ad organizzare primarie per cercare un candidato che possa scalzare il centro sinistra dal governo cittadino è stato accettato, con qualche distinguo e, per il momento, solo a parole. Scotto e colleghi, però, vorrebbero di più di un timido “sì” dato da Costanzo Cuccuru e Luisa Baruffa forse più per cortesia che per convinzione.

La strada che vorrebbe percorrere Avanti Novi è quella di un percorso condiviso. “Noi l’offerta di alleanza l’abbiamo rivolta a tutti tranne, ovviamente a quelli che sostengono l’attuale  maggioranza. Attendiamo le risposte – precisa Andrea Scotto (nella foto) – Lavoreremo collegialmente ad un programma ed alle regole per le primarie. In tempi piuttosto rapidi, entro il 25 aprile i giochi dovranno chiudersi. Del resto non c’è molto da dire: la risposta al nostro invito no può essere che un sì, un no, un parliamone». Su un punto l’ex segretario Pdl insiste: «Non ci dovrà essere prevaricazione tra alleati, si discute tutti insieme, alla pari”.

Il gruppo di Avanti Novi (“nato nel 2009 per volontà dei fratelli Casonato”, ricorda Scotto) si è già messo in marcia, per tempo, per arrivare preparato all’appuntamento. Da qualche mese frequentano una “scuola di amministrazione”: “Stiamo seguendo un corso base su urbanistica e bilancio, tenuto da professionisti del settore. Gli iscritti sono una quarantina, e almeno una trentina di persone frequentano regolarmente. Sono aperti a tutti, anche al sindaco Robbiano, se volesse”.

— Vi sentite un po’ i 5 Stelle del centrodestra?

“Con loro c’è un rispetto reciproco. Due di loro stanno seguendo il nostro corso. I 5 Stelle hanno dato un importante segnale e cioè che la politica così non può andare avanti. Ed era quello che noi dicevamo già quando eravamo nel Pdl. Ma quel partito, il Pdl, non era evidentemente la casa adatta per costruire qualche cosa di nuovo”.

— Scotto, lei ne è stato anche segretario cittadino. Quando e perché la rottura con il partito di Berlusconi?

“Quando il Pdl si è rifiutato di convocare i congressi, di fare le primarie – tenendo conto che erano state anche raccolte le firme – quando non si sono mantenuti gli impegni. È stato cancellato tutto con un colpo di spugna. A Novi poi c’è stato il peso di veti incrociati con i soliti nomi che hanno fatto e continuano a fare la parte del leone. Io sono sempre stato per il lavoro collegiale, di gruppo. Invece nel Pdl il lavoro di squadra non era contemplato. C’era chi si aspettava da me che fossi l’uomo forte. E chi invece si aspettava che facessi da bersaglio per i tiri. A me piace invece il lavoro di squadra. Ci sono state anche cose positive in quel periodo. Come le amicizie e i rapporti stretti. Abbiamo costruito un gruppo, che mi ha seguito subito dopo le dimissioni”.

— Va bene il percorso, ma un nome lo avete in mente. Ci state pensando?

“Il nome del candidato è il tetto della casa. Ora dobbiamo costruire fondamenta e muri portanti. Partiamo dal progetto e dalla costruzione di un programma. È come fare un giro di poker: prima metti i soldi sul piatto, poi si gioca”.

— Quali, secondo lei, possono essere gli scenari futuri? Se si votasse oggi probabilmente ci sarebbe un sindaco 5 Stelle. È d’accordo con questa analisi?

“Ci vorrebbe la sfera di cristallo e io francamente non ce l’ho. E comunque è sbagliato trasferire a livello locale dati che sono nazionali. Quindi non è detto che i risultati ottenuti del movimento di Grillo sarebbero replicati alle amministrative. Quel che si può trasferire, però, è la voglia di partecipare”.

— Lovelli, Muliere, Moro, Bergaglio… sono questi i nomi che circolano al momento come possibili candidati del Pd. Con chi preferireste competere?

“Non vogliamo giocare di rimessa. Non faremo scelte il base a quelle degli altri. A stimolare deve essere il risultato, l’obiettivo, non la squadra avversaria”.
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