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    Andrea Vignoli  
    17 Maggio 2013
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Non sempre tragiche fatalità

    Molto spesso gli incidenti sul lavoro vengono classificati come “tragiche fatalità”. Troppo spesso sulle colonne del nostro giornale siamo costretti a darvi notizia di un ennesimo incidente sul lavoro, spesso con esiti mortali ...

    Molto spesso gli incidenti sul lavoro vengono classificati come ?tragiche fatalità?. Troppo spesso sulle colonne del nostro giornale siamo costretti a darvi notizia di un ennesimo incidente sul lavoro, spesso con esiti mortali ...

    OPINIONI – Molto spesso gli incidenti sul lavoro vengono classificati come “tragiche fatalità”. Troppo spesso sulle colonne del nostro giornale siamo costretti a darvi notizia di un ennesimo incidente sul lavoro, spesso con esiti mortali come quello accaduto la scorsa settimana a Tassarolo.
    Ormai, forse, qualcuno non ci fa neppure più caso. Ma spesso, forse, questi incidenti possono essere evitati con una corretta applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro.
    Spetterà alla magistratura indagare su quanto accaduto, come sempre. Intanto a noi vengono in mente alcune domande, che giriamo ai nostri lettori.
    Come mai la linea elettrica su cui il 45enne Molruz Ruci stava lavorando era sotto tensione? Si tratta di una prassi abituale oppure si è scelto di non interrompere l’erogazione del servizio elettrico per altri motivi?
    Ruci stava lavorando solo, come riportato da alcuni testimoni? È consentito lavorare da soli in cima a una scala senza avere un collega che aiuta a tenerla in posizione?
    Che tipo di intervento stava eseguendo la ditta Cuneese per cui lavorava la vittima dell’incidente? Perché l’Enel, anziché fare il lavoro direttamente con le proprie maestranze, ha deciso di affidare ad altra ditta l’intervento?
    La ditta aveva le competenze necessarie, ma soprattutto Ruci aveva la formazione sulla sicurezza necessaria per lavorare su di una linea sotto tensione?
    Infine, la povera vittima aveva in dotazione tutti i dispositivi di protezione individuale necessari per il lavoro? Li stava usando?Abbiamo parlato con alcune persone che sono state testimoni di questo evento, e ci sono venute in mente queste domande.
    Ci piacerebbe che questo caso non venisse catalogato, ancora una volta, come una “tragica fatalità” di cui è rimasto vittima l’ennesimo lavoratore straniero nel nostro paese. L’elettricità è da sempre sinonimo di progresso. Nel 2013, mentre manovriamo robot che esplorano Marte, ci pare anacronistico morire fulminati in cima a un palo della luce. Ma forse, in questo caso, è necessario “fare luce”, e non elettrica.

    [Dal blog brutonews.wordpress.com]

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