Kme, si opta per ‘l’internalizzazione’ del lavoro
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Arianna Borgoglio  
20 Maggio 2013
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Kme, si opta per ‘l’internalizzazione’ del lavoro

In tempi di crisi, trovare un buon compromesso tra le esigenze dei lavoratori e quelle delle aziende non è certo semplice. Una situazione che perdura alla Kme di Serravalle Scrivia, dove “l’internalizzazione” consente di evitare una parte di licenziamenti dei dipendenti dell’industria, mettendo tuttavia a rischio le sorti di coloro che lavorano all’interno delle cooperative di servizio

In tempi di crisi, trovare un buon compromesso tra le esigenze dei lavoratori e quelle delle aziende non è certo semplice. Una situazione che perdura alla Kme di Serravalle Scrivia, dove ?l?internalizzazione? consente di evitare una parte di licenziamenti dei dipendenti dell?industria, mettendo tuttavia a rischio le sorti di coloro che lavorano all?interno delle cooperative di servizio

SERRAVALLE SCRIVIA – In tempi di crisi, trovare un buon compromesso tra le esigenze dei lavoratori e quelle delle aziende non è certo semplice. Una situazione che perdura alla Kme di Serravalle Scrivia, dove “l’internalizzazione” consentirà di evitare un certo numero di licenziamenti dei dipendenti dell’industria, mettendo tuttavia a rischio le sorti di coloro che lavorano all’interno delle cooperative di servizio.

Il ricorso all’internalizzazione, del resto, fa parte di quell’accordo siglato circa un mese fa e che ha consentito di evitare, comunque, 95 esuberi. La gestione di alcuni servizi interni, tra cui la portineria o il magazzinaggio, prima contrattualizzati con ditte esterne, torneranno quindi i carico a Kme. La Fiom ha tuttavia sottolineato la propria volontà di vigilare, affinché nessuno sia lasciato senza lavoro.

“Si rischia di aprire una guerra tra poveri, ma lo stiamo evitando – ha commentato Mirko Oliaro, segretario provinciale della Fiom – Stiamo lottando affinché rimanga la garanzia, come fatto alla Kme, che gli esterni mantengano comunque il posto di lavoro. Quindi in Kme questo problema dovrebbe essere superato proprio in virtù dell’accordo siglato con il Gruppo. L’aver accettato di internalizzare il lavoro è finalizzato a non creare esuberi anche alle cooperative di servizi. Se alla Kme la questione dovrebbe essere chiara, non altrettanto potrebbe esserlo per altre grandi aziende del Novese che stanno seguendo la stessa linea di utilizzare la propria forza lavoro. Finora abbiamo evitato contrapposizioni tra chi è dipendente di Kme e chi ha lavorato per cooperative, sempre nello stesso stabilimento. Attraverso appalti su altri stabilimenti, anche le cooperative si adegueranno. Questa è almeno la garanzia avuta, per quanto riguarda Kme. Se non sarà così, siamo già pronti a rimettere in discussione l’intero accordo”.

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