Una casa protetta per le donne vittima di violenza
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Marzia Persi - m.persi@ilnovese.info  
27 Maggio 2013
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Una casa protetta per le donne vittima di violenza

Per l’ultimo anno di lavoro del direttivo della Consulta Pari Opportunità, presieduta da Enrica Bosio, ambiziosi sono gli obiettivi che si intende raggiungere. Primo fra tutti la costituzione di una casa di accoglienza per le donne

Per l?ultimo anno di lavoro del direttivo della Consulta Pari Opportunità, presieduta da Enrica Bosio, ambiziosi sono gli obiettivi che si intende raggiungere. Primo fra tutti la costituzione di una casa di accoglienza per le donne

NOVI LIGURE – Per l’ultimo anno di lavoro del direttivo della Consulta Pari Opportunità, presieduta da Enrica Bosio, ambiziosi sono gli obiettivi che si intende raggiungere. Primo fra tutti la costituzione di una casa di accoglienza per le donne. “Sapere che in città c’è un luogo protetto dover potrei dare assistenza temporanea alle donne vittime di violenza fisica o psicologica ci sembra estremamente importante”, dice Bosio. Prossimamente, poi, partirà un corso di formazione per personale dell’Asl, della Croce Rossa e dei carabinieri sempre per gestire, in modo appropriato, le emergenze.

La Consulta Pari Opportunità, in questo ultimo anno di attività, vuole anche sensibilizzare la politica “perché da una nostra ricerca – prosegue Bosio – è emerso che nei Cda degli enti partecipati sono presenti 63 uomini a fronte di solo una decina di donne. Questo dato ci fa capire come anche nella nostra realtà sia ancora evidente una discriminazione fra i due sessi. L’anno prossimo a Novi si terranno le elezioni amministrative e crediamo che sia opportuno sensibilizzare tutte le forze politiche affinché questo divario venga colmato”.

Proseguiranno anche quest’anno “Unite da un filo rosa” con l’organizzazione di stage di autodifesa, e “Io non ho paura dell’altro” rivolto agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della città.

“Questi due progetti hanno avuto davvero un buon seguito – conclude Bosio – Abbiamo avuto, ad esempio, delle richieste da parte delle scuole “Martiri della Benedica” e “Zucca” su difficoltà motorie e dislessia di alcuni alunni. Alla elementare “Pascoli”, invece, si è tenuto un laboratorio di braille. Anche gli alunni del liceo “Amaldi” hanno chiesto di poter seguire un corso di braille”.
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