Nominato cavaliere Sergio Valditerra
Figlio del fondatore della Valditerra spa, ha contribuito con le sue innovazioni a migliorare il mondo dell' armamento ferroviario, conquistando con la sua professionalità e serietà l'affetto e la stima dei novesi
Figlio del fondatore della Valditerra spa, ha contribuito con le sue innovazioni a migliorare il mondo dell' armamento ferroviario, conquistando con la sua professionalità e serietà l'affetto e la stima dei novesi
Ultra ottantenne, il neo cavaliere è il figlio di Angelo, fondatore, nell’ormai lontano 1936, della Valditerra spa. Angelo, allora, intuisce le grandi opportunità offerte da un settore in sviluppo: quello dell’armamento ferroviario. «Bisognava unire l’Italia» e la ferrovia sarebbe stata il grande “sistema nervoso” di una nazione ancora giovane. L’impresa iniziò così, con Angelo e due operai.
La svolta negli anni Settanta. Il figlio Sergio, con la passione del padre, osservando la fatica e la complessità delle operazioni per la costruzione e il rinnovo dei binari, ha un’ intuizione. Dopo anni di studi e prove Sergio Valditerra crea una macchina destinata a rivoluzionare per sempre il sistema di lavoro sul binario. Tra gli addetti ai lavori sarà conosciuto come “Treno di rinnovamento sistema Valditerra”, un treno in grado di posare a nuovo o rimuovere in un solo passaggio una linea ferroviaria con risultati di produttività mai visti. La macchina, nella prima versione, viene denominata Matisa P 811 dal nome dell’azienda costruttrice che ne ha sviluppato i brevetti e la commercializzazione.
Nel 1989 arriva il “Pony”, un mezzo ancora più innovativo. Qui ha trovato ampia applicazione anche la tecnologia informatica che consente di conferire alla posa del binario appena costruito o rinnovato un assetto perfetto con un ricorso di uomini a terra pressoché nullo. Sergio Valditerra per la sua professionalità e per la sua dirittura morale ha sempre goduto della stima e dell’affetto dei novesi e dell’amministrazione comunale che nella persona del sindaco Lorenzo Robbiano lo ha proposto per l’alta onorificenza.
Domenica sono stati anche consegnati i diplomi delle onorificenze dell’ordine al Merito della Repubblica Italiana a Dino Bergaglio, Pietro Governale, Piero Martinetti, Mario Mazzarello, Antonio Sapio, Gianni Breda, Carlo Lavagnino, Francesco Maggio, Cosimo Pappadà, Antonio Rolando, Alberto Rubba.