Avanti Novi: armata Brancaleone o seme del cambiamento?
A cena con gli esponenti dell' associazione politica che si propone come l'alternativa capace di sfidare il centrosinistra novese. Scotto: 'Tra noi un bel confronto e intesa sul metodo. Pronti al dialogo con il Pdl, ma solo se su basi di trasparenza e democrazia reale'
A cena con gli esponenti dell' associazione politica che si propone come l'alternativa capace di sfidare il centrosinistra novese. Scotto: 'Tra noi un bel confronto e intesa sul metodo. Pronti al dialogo con il Pdl, ma solo se su basi di trasparenza e democrazia reale'
Chi sono e da quali percorsi provengono, i promotori e gli attivisti di questa associazione politica che punta a costruire un’alternativa capace di sfilare al centrosinistra novese la guida del comune alle elezioni del 2014? Sono sognatori, tecnocrati, ingenui utopisti o che altro? Certamente, incontrandoli una sera a cena e partecipando a uno dei loro incontri di formazione l’impressione che si ricava è che il loro tratto distintivo comune, se esiste, sia quello di essere tutti esponenti del partito Nds, ossia “non di sinistra”: ci sono ex Pdl come il citato Scotto, ma anche Mario Summa, che si schermisce quando gli altri lo definiscono “il nostro uomo programma”. Altre figure affluiscono e si accomodano al tavolo del ristorante. Ci sono Riccardo Pizzorno, della segreteria provinciale di Fare per fermare il declino e Giacomo Perocchio, esponente della Lega Nord e presidente provinciale dei Giovani Padani. Ma anche Enzo Baiardo, di Fratelli d’Italia, Giuseppe Rapisarda e tanti altri che arrivano via via.
A che punto sta il percorso di Avanti Novi e quali saranno le prossime tappe? “L’associazione l’abbiamo creata mio fratello Claudio e io nel 2009 – spiega Roberto Casonato – dopo l’ennesima campagna elettorale mal fatta e dai risultati fallimentari, del centrodestra novese. Diciamo che abbiamo provato a buttare un sasso nello stagno, partendo semplicemente con un blog in rete e tanti altri per fortuna ci hanno seguiti. Alle prossime elezioni giocheremo la nostra partita, per dare ai tanti novesi perbene un’alternativa reale”.
È Scotto a riportare il discorso sulle diverse tappe del percorso che condurrà alle prossime elezioni di primavera: “In questi mesi – spiega – c’è stato un bel confronto, con diversi soggetti politici e un’intesa piena sul metodo, a partire dal valore imprescindibile delle primarie come strumento per far scegliere ai novesi il candidato sindaco. Quando parlo di soggetti politici mi riferisco alle forze che, sostanzialmente, sono stasera rappresentate a questo tavolo: ossia, oltre a Avanti Novi, il comitato Alfare (che raccoglie gli iscritti di Fare per fermare il declino presenti in provincia di Alessandria), Fratelli d’Italia e Lega Nord”.
Resta aperta la partita più importante, quella con il Pdl: “Ma non dipende mica da noi – sorride Scotto – La nostra coalizione è disposta al dialogo, però su basi di trasparenza e democrazia reale, dal basso, che da quelle parti mi sembrano essere sconosciute. Molti di noi hanno abbandonato il Pdl quando hanno capito che di congresso e di confronto democratico, lì era impossibile parlarne. Hanno una logica da nominati che non ci appartiene: naturalmente, se cambiassero idee, ben lieti di prenderne atto. Con la Lega c’è invece un confronto profondo”.
Ma quante pesano davvero queste diverse anime e movimenti del centrodestra novese? Non è che il rischio più grande è quello della rissa tra abitanti dello stesso condominio, con un unico possibile risultato finale, ossia il ballottaggio di primavera tra centro sinistra e Movimento 5 Stelle? Andrea Scotto ha una visione decisamente diversa: “Quel che si percepisce chiaramente oggi parlando con i novesi sono stanchezza e sfiducia. Del resto il modello di gestione della sinistra, a casa nostra, è in crisi dagli anni Settanta, non da ora. Novi è diventata un buco nero, un cimitero. Qui le opportunità sono modestissime e la gestione del mondo del lavoro, pubblico e anche privato, è sempre passata attraverso logiche di tessera e non di meritocrazia. Noi vogliamo provare a far cambiare marcia alla città e nei prossimi mesi lo spiegheremo ai novesi incontrandoli uno per uno, faccia a faccia. Incontri, dibattiti, gazebo, web: tutti gli strumenti vanno bene, purché servano a costruire un dialogo vero e ad agevolare il cambiamento”.
Il servizio completo è sul Novese in edicola fino a mercoledì 19 giugno.