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    Ettore Grassano - ettore.grassano@alessandrianews.it  
    16 Giugno 2013
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Avanti Novi: armata Brancaleone o seme del cambiamento?

    A cena con gli esponenti dell' associazione politica che si propone come l'alternativa capace di sfidare il centrosinistra novese. Scotto: 'Tra noi un bel confronto e intesa sul metodo. Pronti al dialogo con il Pdl, ma solo se su basi di trasparenza e democrazia reale'

    A cena con gli esponenti dell' associazione politica che si propone come l'alternativa capace di sfidare il centrosinistra novese. Scotto: 'Tra noi un bel confronto e intesa sul metodo. Pronti al dialogo con il Pdl, ma solo se su basi di trasparenza e democrazia reale'

     NOVI LIGURE – Altro che “lista civetta”, come qualcuno provò a etichettarli all’inizio del loro percorso. Gli esponenti di Avanti Novi (“siamo una cinquantina”) sono assolutamente convinti di rappresentare la vera alternativa “per lo sviluppo civile della città”, come recita il loro motto. Da mesi si ritrovano, periodicamente, per discutere di politica, ma anche per seguire un ciclo di lezioni su come si fa l’amministratore pubblico: “Quali sono i temi, le regole, le problematiche che bisogna conoscere?”, si chiede Andrea Scotto, che di Avanti Novi è oggi il presidente, dopo aver ricoperto, fino al novembre 2012, la carica di segretario cittadino del Pdl.

    Chi sono e da quali percorsi provengono, i promotori e gli attivisti di questa associazione politica che punta a costruire un’alternativa capace di sfilare al centrosinistra novese la guida del comune alle elezioni del 2014? Sono sognatori, tecnocrati, ingenui utopisti o che altro? Certamente, incontrandoli una sera a cena e partecipando a uno dei loro incontri di formazione l’impressione che si ricava è che il loro tratto distintivo comune, se esiste, sia quello di essere tutti esponenti del partito Nds, ossia “non di sinistra”: ci sono ex Pdl come il citato Scotto, ma anche Mario Summa, che si schermisce quando gli altri lo definiscono “il nostro uomo programma”.  Altre figure affluiscono e si accomodano al tavolo del ristorante. Ci sono Riccardo Pizzorno, della segreteria provinciale di Fare per fermare il declino e Giacomo Perocchio, esponente della Lega Nord e presidente provinciale dei Giovani Padani. Ma anche Enzo Baiardo, di Fratelli d’Italia, Giuseppe Rapisarda e tanti altri che arrivano via via.

    A che punto sta il percorso di Avanti Novi e quali saranno le prossime tappe? “L’associazione l’abbiamo creata mio fratello Claudio e io nel 2009 – spiega Roberto Casonato – dopo l’ennesima campagna elettorale mal fatta e dai risultati fallimentari, del centrodestra novese. Diciamo che abbiamo provato a buttare un sasso nello stagno, partendo semplicemente con un blog in rete e tanti altri per fortuna ci hanno seguiti. Alle prossime elezioni giocheremo la nostra partita, per dare ai tanti novesi perbene un’alternativa reale”.

    È  Scotto a riportare il discorso sulle diverse tappe del percorso che condurrà alle prossime elezioni di primavera: “In questi mesi – spiega – c’è stato un bel confronto, con diversi soggetti politici e un’intesa piena sul metodo, a partire dal valore imprescindibile delle primarie come strumento per far scegliere ai novesi il candidato sindaco. Quando parlo di soggetti politici mi riferisco alle forze che, sostanzialmente, sono stasera rappresentate a questo tavolo: ossia, oltre a Avanti Novi, il comitato Alfare (che raccoglie gli iscritti di Fare per fermare il declino presenti in provincia di Alessandria), Fratelli d’Italia e Lega Nord”.

    Resta aperta la partita più importante, quella con il Pdl: “Ma non dipende mica da noi – sorride Scotto – La nostra coalizione è disposta al dialogo, però su basi di trasparenza e democrazia reale, dal basso, che da quelle parti mi sembrano essere sconosciute. Molti di noi hanno abbandonato il Pdl quando hanno capito che di congresso e di confronto democratico, lì era impossibile parlarne. Hanno una logica da nominati che non ci appartiene: naturalmente, se cambiassero idee, ben lieti di prenderne atto. Con la Lega c’è invece un confronto profondo”.

    Ma quante pesano davvero queste diverse anime e movimenti del centrodestra novese? Non è che il rischio più grande è quello della rissa tra abitanti dello stesso condominio, con un unico possibile risultato finale, ossia il ballottaggio di primavera tra centro sinistra e Movimento 5 Stelle? Andrea Scotto ha una visione decisamente diversa: “Quel che si percepisce chiaramente oggi parlando con i novesi sono stanchezza e sfiducia. Del resto il modello di gestione della sinistra, a casa nostra, è in crisi dagli anni Settanta, non da ora. Novi è diventata un buco nero, un cimitero. Qui le opportunità sono modestissime e la gestione del mondo del lavoro, pubblico e anche privato, è sempre passata attraverso logiche di tessera e non di meritocrazia.  Noi vogliamo provare a far cambiare marcia alla città e nei prossimi mesi lo spiegheremo ai novesi incontrandoli uno per uno, faccia a faccia. Incontri, dibattiti, gazebo, web: tutti gli strumenti vanno bene, purché servano a costruire un dialogo vero e ad agevolare il cambiamento”.

    Il servizio completo è sul Novese in edicola fino a mercoledì 19 giugno.

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