La ztl: ‘una sciagura’
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Redazione - redazione@ilnovese.info  
19 Giugno 2013
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La ztl: ‘una sciagura’

E' questo il giudizio di Massimo Merlano, presidente dell'Ascom, sulla zona a traffico limitato nel centro storico, che il 30 giugno termina il suo periodo di prova. Al coro dei delusi si e' unito anche il consorzio Cuore di Novi

E' questo il giudizio di Massimo Merlano, presidente dell'Ascom, sulla zona a traffico limitato nel centro storico, che il 30 giugno termina il suo periodo di prova. Al coro dei delusi si e' unito anche il consorzio Cuore di Novi

NOVI LIGURE – Termina il 30 giugno, non senza una coda polemica da parte dei commercianti, la fase sperimentale della Ztl, la zona a traffico limitato nel centro storico di Novi. Ascom-Confcommercio e il consorzio Cuore di Novi hanno chiesto, prima della scadenza del termine, un incontro con l’amministrazione comunale, allo scopo di fare chiarezza su incongruenze ed eventuali proposte, prima di ogni altra decisione, in merito al ripristino della Ztl a cui lo scorso si è aggiunta anche la Zona 30.

“Abbiamo richiesto un incontro con l’amministrazione comunale per ragionare seriamente sulla questione – chiarisce il presidente dell’Ascom, Massimo Merlano – In questi momenti bisogna mettere al primo posto il lavoro di tutti, anche e soprattutto dei negozi che rappresentano per la città un elemento economico fondamentale per i posti di lavoro che offrono, veri, e per l’importanza dell’indotto. Non serviva il parere di grandi esperti per capire che questo tipo d’intervento sarebbe stato una sciagura, resa ancor più grave perché la vittima è la via Roma, la seconda della città per importanza storica e commerciale. Non si può governare così un centro storico”.

“La situazione parla da sola – aggiunge il presidente del Cuore di Novi, Fabrizio Stasi. – Ci sono quasi più negozi chiusi che aperti. Avevamo proposto soluzioni e chiesto una tipologia di arredo urbano per far convivere auto e passanti. Ma è stato fatto esattamente il contrario: spesi un sacco di soldi per un arredo da buttare via. Poi il nulla. Altro problema della desertificazione rimane il valore delle case e dei locali. Si deve affrontare il problema in altro modo. Viene da dire che in questi ultimi anni, a partire dai canguri per la raccolta intelligente dei rifiuti allo spostamento da via Roma del mercato del giovedì, al bike rent, non si riesca più a imbroccarne una”.

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