Moschea, la Lega ribadisce il suo no
Il Carroccio novese sarà impegnato oggi, sabato 29 giugno, in una nuova giornata di raccolta firme contro l'apertura del centro culturale islamico. Da parte leghista, continuano i dubbi e le perplessità
Il Carroccio novese sarà impegnato oggi, sabato 29 giugno, in una nuova giornata di raccolta firme contro l'apertura del centro culturale islamico. Da parte leghista, continuano i dubbi e le perplessità
NOVI LIGURE – Atteso per oggi, sabato 29 giugno, il secondo appuntamento indetto dalla Lega Nord novese, per la raccolta firme contro l’apertura del centro islamico. Si ripete quindi anche questo fine settimana l’iniziativa, già vista sabato scorso, del gazebo in via Girardengo. Esperienza, che dal Carroccio di Novi descrivono con toni entusiasti: “in sole quattro ore i novesi ed anche i cittadini dei paesi vicini, affluiti numerosi al nostro messaggio, ci hanno dimostrato di apprezzare la nostra iniziativa sull’argomento ed hanno lasciato il loro tangibile segno nella raccolta di firme, che presenteremo tra breve all’amministrazione comunale”.
Un riscontro positivo, quindi, ma a quanto pare non abbastanza per accontentare i palati leghisti, pronti a questa seconda tornata. Insomma, l’idea di una moschea a Novi, ai padani proprio non va giù! Ma non si dica che le loro siano solo vuote proteste, basate su fobia xenofoba. Uno dei motivi dietro al netto rifiuto alla prospettiva di un centro islamico, riguarderebbe il problema dell’integrazione. Dal carroccio, spiegano: “siamo convinti che per dare maggior possibilità di vera integrazione alle donne e ai bambini arabi a Novi sarebbe preferibile aprire corsi di sostegno di lingua italiana e corsi di catechismo per i più giovani, per dare a loro la possibilità di scelte religiose diverse dall’ Islam e dare alle donne possibilità maggiori per entrare nel mondo del lavoro e per poter interagire maggiormente col popolo locale”.
A preoccupare poi, la gestione del centro: “ritorniamo a chiedere con insistenza quali saranno gli impegni della controparte, di precisare quali attività culturali citate nella bozza di convenzione potranno veramente offrire nuove opportunità di crescita intellettuale e di rapporti interpersonali e di miglioramento sulla coesione sociale a tutti indistintamente, e pretendiamo di sapere quali organismi terzi vigilerebbero sulle attività del centro”.