Profughi libici, il centro chiude
Il primo agosto i nove rifugiati, che da due anni vivono alla cooperativa di via Oneto, dovranno lasciare il la struttura. L'assessore Felicia Broda: 'Il ministero sosterra' soltanto chi ha problemi di salute, per gli altri non e' previsto piu' nulla'
Il primo agosto i nove rifugiati, che da due anni vivono alla cooperativa di via Oneto, dovranno lasciare il la struttura. L'assessore Felicia Broda: 'Il ministero sosterra' soltanto chi ha problemi di salute, per gli altri non e' previsto piu' nulla'
NOVI LIGURE – Terminerà a fine di luglio l’esperienza della cooperativa “Il Giglio”, dove ormai da due anni risiedono nove rifugiati politici arrivati dalla Libia. Impossibile per il centro continuare a reggere gli elevati costi di gestione e la mancanza di fondi, così l’unica scelta è chiudere i battenti. Dal primo agosto, in nove saranno senza fissa dimora.
Già alla fine dello scorso anno il ministero dell’Interno aveva messo fine al progetto di accoglienza di queste persone, tutte africane, che inizialmente erano sedici.
In questi anni gli ospiti del centro non sono certo rimasti con le mani in mano. Hanno frequentato corsi di lingua e quasi tutti hanno ottenuto borse lavoro e tirocini. A sette di loro, entrare nel mondo del lavoro come tirocinanti ha permesso di guadagnare contratti a tempo indeterminato.
Eppure, dal primo agosto, i rifugiati rimasti nel centro dovranno abbandonare la comunità. Già in inverno si sono svolti alcuni incontri con la prefettura per decidere il piano d’azione del territorio per i soggetti che non hanno trovato stabilità lavorativa e abitativa. “Si decise di cercare una soluzione – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Felicia Broda – La cooperativa ha dato la disponibilità dell’alloggio e l’amministrazione, tramite il Csp, ha provveduto al vitto in collaborazione col volontariato vincenziano. Ora la cooperativa regge i costi di apertura della struttura di via Oneto. Ma questo caso non è solo di competenza novese ma dell’intero Distretto.
Cosa si può fare? Abbiamo ascoltato i rappresentanti della Cooperativa e ci siamo aggiornati alla prossima settimana per valutare un progetto di sostegno le nove persone che devono lasciare la Comunità dove hanno vissuto 2 anni, il primo agosto. Il ministero sosterrà soltanto chi ha problemi di salute. Per gli altri non è previsto più nulla”.