E
Home

E menomale che Silvio c’è

Potrebbe essere solo una battuta, ma visto il clamore di questi giorni, con le sorti del governo addirittura appese alla sua grazia, la mia appare tutt’altro che un’uscita goliardica. Anzi sembra più il triste epilogo della pochezza che in questo periodo viene espressa da una classe politica tutt’altro che valida, spesso eletta più perché vicina ai vertici dei partiti che non perché gradita agli elettori: Silvio su tutto (nel bene e nel male), poi viene il resto.

Potrebbe essere solo una battuta, ma visto il clamore di questi giorni, con le sorti del governo addirittura appese alla sua grazia, la mia appare tutt?altro che un?uscita goliardica. Anzi sembra più il triste epilogo della pochezza che in questo periodo viene espressa da una classe politica tutt?altro che valida, spesso eletta più perché vicina ai vertici dei partiti che non perché gradita agli elettori: Silvio su tutto (nel bene e nel male), poi viene il resto.

OPINIONE – Potrebbe essere solo una battuta, ma visto il clamore di questi giorni, con le sorti del governo addirittura appese alla sua grazia, la mia appare tutt’altro che un’uscita goliardica.
Anzi sembra più il triste epilogo della pochezza che in questo periodo viene espressa da una classe politica tutt’altro che valida, spesso eletta più perché vicina ai vertici dei partiti che non perché gradita agli elettori: Silvio su tutto (nel bene e nel male), poi viene il resto.
Le dichiarazioni d’amore dei suoi parlamentari si sprecano, quasi che non fossero semplici deputato e senatori, ma figli adottivi di un padre-padrone che gli garantisce quel posto al sole che difficilmente avrebbero in altri partiti.
Però bisogna riconoscere che i suoi consulenti sanno il fatto loro, arrivando oramai all’esaltazione del martirio, sapientemente gestito come evento mediatico: un lungo silenzio prima della sentenza che ne ha aumentato il carico di aspettative, poi lo sdegno per la sentenza di condanna, infine un bagno di folla con tanto di coro “Duce,Duce” annesso.
 
Beh stando alle foto che si vedono in rete, proprio un bagno di folla non è stato, più che altro sembrava una doccetta veloce, ma è servita per esaltare l’aspetto eroico del capo: tutti uniti in difesa di Silvio, che resta al suo posto per salvare tutti noi…
Onore al merito a chi c’è andato (domenica a Roma faceva veramente caldo) e che ha sancito un importante principio, ovvero che se tutti si è innocenti fino all’ultimo grado di giudizio, per Berlusconi vale anche dopo: innocenti a prescindere!
Grazie a Silvio in questi giorni non si parla più di crisi e i problemi dell’Italia adesso sono solo: la grazia, la riforma della giustizia e la tenuta del governo.
Tutto il resto è noia, come avrebbe detto il buon Califfo, con un pd che arranca, logorato tra chi vorrebbe dare degna sepoltura a questa “santa alleanza” e chi invece continua ad esser convinto che piuttosto delle elezioni è meglio così.
 
Il problema non è da poco: chi ha ragione?
Analizzando un po’ l’attività del governo Letta non possiamo certo dire che abbia fatto questi stupefacenti miracoli o queste mirabolanti riforme, ma soprattutto sembra seguire i diktat del pdl: niente IMU, slittamento dell’aumento IVA, acquisto F35 e via dicendo.
Scelte discutibili che vanno a premiare soprattutto chi tutto sommato sta bene e non certo chi oggi fatica ad arrivare a fine mese, col risultato che aumenta il numero dei non votanti.
Difficile spiegare ad un operaio (magari cassintegrato) che gli viene tassato il premio di produzione per non far pagare l’IMU a chi ha una bella casa o per non aumentare l’IVA su beni che difficilmente potrà permettersi, visto che il suo stipendio non aumenta da parecchi anni.
Ardito giustificare l’acquisto degli aerei militari, quando in campagna elettorale si era detto tutt’altro.
Insomma tutto viene fatto (ci dicono) per salvare l’Italia, ma per ora non mi pare si siano ottenuti risultati apprezzabili.
 
Eppure qualche buona idea potrebbe anche esserci, tipo la riduzione degli stipendi dei manager pubblici o l’abolizione delle Province; peccato che la realtà dimostri che sono più proclami populisti destinati ai giornali, perché nella realtà tutto viene lasciato com’è.
La riduzione del 25% degli emolumenti dei vertici di alcune aziende pubbliche (tra queste Eni, Enel, Finmeccanica e Poste) è saltata prima alla Camera e poi, dopo il clamore scatenato in rete, il governo ha provato a reinserirlo al Senato, ma puntualmente è stato bocciato dalle commissioni Affati Istituzionali e Bilancio.
Mi piacerebbe sapere il nome dei parlamentare che così strenuamente difendono lo stipendio di Moretti, giusto per vedere se fanno lo stesso per tutti o solo per alcuni…
Stesso discorso per l’abolizione delle Province: da anni sostengo che vadano tolte, perché oramai non hanno più fondi che ne garantiscano la funzionalità, quindi la maggior parte delle risorse finisce per pagare il personale e la manutenzione di immobili ed uffici.
Messa giù come la vorrebbe fare Letta, però, rischia di fare più danni che benefici, perché si depennerebbero semplicemente le Province senza capire che fine faranno dipendenti, immobili e competenze.
 
In ogni caso per caso avete sentito parlare più di riforma elettorale? 
Pensare che Grillo e Bersani avrebbero veramente potuto cambiare questo Paese: sarebbe bastato che il primo avesse fatto una proposta concreta di governo a 5 stelle ed il secondo l’avesse appoggiato come esterno.
Invece Beppe l’ha sparata come battuta e Bersani ha avuto paura che funzionasse…
Molto triste che Pierluigi oggi vada nelle feste democratiche a dire che lui l’accordo con i pentastellati non lo voleva fare, che era tutta una finta …
Insomma meno male che c’è Silvio, altrimenti i nostri parlamentari dovrebbero veramente occuparsi dell’Italia e in quel caso si che la Grecia sarebbe più vicina
Sperando che agosto porti consiglio a Napolitano, Letta e compagni, auguro a tutti i lettori un tranquillo periodo estivo, la Pecora torna a Settembre.