Concordia, l’acciaio novese per raddrizzare il relitto
Le travi saldate necessarie alla costruzione dei 'cassoni', utilizzati nell'operazione di parbuckling che ha tenuto l'Italia con il fiato sospeso, sono arrivate dalla Baglietto Marine Steel, azienda con sede nell'area Ilva
Le travi saldate necessarie alla costruzione dei 'cassoni', utilizzati nell'operazione di parbuckling che ha tenuto l'Italia con il fiato sospeso, sono arrivate dalla Baglietto Marine Steel, azienda con sede nell'area Ilva
E una parte non secondaria di questo acciaio è arrivato da un’azienda novese, la Baglietto Marine Steel, che ha sede nell’area Ilva, in uno stabilimento di 160 mila metri quadrati. Una vera potenza nell’ambito della fornitura di acciaio per la costruzione navale, con un’esperienza di più di cento anni, oggi guidata da Luigi e Nicolò Baglietto.
“Siamo stati contattati da Fincantieri per una fornitura di travi saldate necessarie alla costruzione dei ‘cassoni’ che hanno raddrizzato la Concordia”, spiega la responsabile marketing Antonella Giampiccolo. Qualcosa come mille tonnellate di acciaio, per un valore di circa un milione e mezzo di euro, a cui si sono aggiunte altre 500 tonnellate di barrame, per un importo di circa 400 mila euro.
Sotto la guida del direttore generale Paolo Rosso, circa settanta dipendenti della Baglietto Srl si sono alternati nelle varie lavorazioni dell’acciaio, durate tre mesi. Fincantieri, che a sua volta lavorava per il consorzio Titan Micoperi che ha portato a termine l’operazione di parbuckling, ha imposto tempi molto stretti per la fornitura, proprio per garantire che il raddrizzamento della Costa avvenisse al più presto. “Abbiamo rispettato i termini di consegna senza alcuno sgarro – afferma Angelo Baglietto – D’altronde la nostra azienda è tra i leader mondiali nel settore, e riusciamo a battere la crisi proprio lottando sul mercato internazionale”.