Consiglio comunale, riprendono le attivita’
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Redazione - redazione@ilnovese.info  
18 Settembre 2013
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Consiglio comunale, riprendono le attivita’

Terminata la pausa estiva, nella serata di domani, giovedi' 19 settembre, i consiglieri si troveranno a trattare diversi temi scottanti, primi fra tutti il gioco d'azzardo e i maxi stipendi

Terminata la pausa estiva, nella serata di domani, giovedi' 19 settembre, i consiglieri si troveranno a trattare diversi temi scottanti, primi fra tutti il gioco d'azzardo e i maxi stipendi

NOVI LIGURE – Dopo la pausa estiva riprende, domani sera, giovedì 19 settembre, alle 21, l’attività del consiglio comunale. Non si discuterà ancora del bilancio di previsione, probabilmente sarà convocata un’assemblea ad hoc ad inizio di ottobre, ma gli argomenti, comunque, non mancano. Tante le interpellanze e le mozioni. Tra i temi che verranno trattati ci sarà anche l’ordine del giorno , proposto da sei consiglieri comunali novesi, Alfredo Lolaico, Concetta Malvasi, Dilva Manfredi, Bruno Motta, Patrizia Rebora e Andrea Vignoli, tutti del Pd, di adesione al Manifesto dei sindaci a contrasto del gioco d’azzardo.

Con l’adesione al Manifesto dei sindaci da parte del consiglio comunale si chiede, inoltre, di promuovere attraverso l’assessorato Affari Sociali e l’assessorato alla Pubblica istruzione, interventi educativi e d’informazione , culturali, formativi per ritrovare il piacere nelle cose della vita quotidiana, nelle relazioni, nel lavoro, nell’amicizia, nelle radici della cultura da cui trarre le ragioni e le prospettive della vita.

Si parlerà anche delle remunerazioni dei dirigenti con la mozione, presentata dall’IdV, sulla riduzione degli emolumenti. Gli stipendi dei “supermanager” delle società partecipate del novese finiscono sotto la lente di ingradimento da parte dell’Italia dei Valori. Nella mozione , presentata dal capogruppo Franco Ciliberto, si chiede la valutazione e la ristrutturazione della macchina comunale, compresi gli stipendi dei dirigenti. Secondo i portavoce del partito di Antonio Di Pietro la situazione è insostenibile e oggi non vi sono più i presupposti per mantenere stipendi da oltre 100 mila euro annui, oltre a bonus, incentivi, straordinari ed altro.

 

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