Festival Lavagnino, la musica incontra lo sport
Domani sera, venerdì 27 settembre, al teatro Civico di Gavi verrà proiettato il docufilm del 1961 La grande Olimpiade, musicato da Angelo Francesco Lavagnino. La serata, che prenderà il via alle 21.15, fa parte del Festival Lavagnino, intitolato proprio al compositore gaviese
Domani sera, venerdì 27 settembre, al teatro Civico di Gavi verrà proiettato il docufilm del 1961 ?La grande Olimpiade?, musicato da Angelo Francesco Lavagnino. La serata, che prenderà il via alle 21.15, fa parte del Festival Lavagnino, intitolato proprio al compositore gaviese
Lo spettacolo, dal titolo “Concerto per un campionissimo”, sarà un omaggio a Fausto Coppi e Andrea (Sandrino) Carrea, quest’ultimo grande amico e gregario di Coppi, nato a Gavi nell’agosto del 1924 e recentemente scomparso. Il programma prevede le più belle canzoni che hanno accompagnato le vittorie dei grandi campioni del ciclismo dagli anni Trenta ai giorni nostri, interpretate dai Solisti dell’Orchestra Classica di Alessandria, dalla cantante genovese Claudia Pastorino, con la voce recitante dell’attore Emanuele Arrigazzi e dalla cosiddetta “voce della memoria” di Faustino Coppi (figlio del Campionissimo).
Arrigazzi non è nuovo a lavori sul ciclismo: è stato Chiappucci nel film su Pantani, Corrieri nel film su Bartali, ha partecipato al film tv “Il bandito e il campione” e allo spettacolo “L’altro Coppi” scelto per l’inaugurazione del monumento a Pantani sul Galibier.
Tra le musiche in programma, saranno eseguiti celeberrimi brani del Quartetto Cetra, del Trio Lescano, di Venditti, di Baccini, di De Gregori, di Kramer e di Conte. La presenza di Faustino Coppi permetterà di ricordare un Coppi inedito, più intimo, rivivremo direttamente dalla voce del figlio la sua umanità, i ritagli della sua vita di padre e di uomo, di ciclista non sempre in bicicletta, nell’idea che un ciclista resta ciclista anche quando è a piedi. L’attore invece racconterà un viaggio di tappe, continue salite e discese, in modo non quindi omogeneo ma fatto di sbalzi continui, rincorse, fughe e volate… per dare il ritmo di una gara in bicicletta e raccontare a flash un pezzo di storia d’Italia e di geografia del cuore.