Dkc, a novembre aprono i cancelli
Dopo mesi di attesa, la multinazionale produttrice di sistemi portacavi e quadri elettrici è pronta a dare il via ai lavori nello stabilimento nell'area ex Vosacec
Dopo mesi di attesa, la multinazionale produttrice di sistemi portacavi e quadri elettrici è pronta a dare il via ai lavori nello stabilimento nell'area ex Vosacec
NOVI LIGURE – Ormai manca poco. Dopo mesi di attesa nel mese di novembre aprirà a Novi Ligure lo stabilimento Dkc. Con l’apertura dello stabilimento novese, preceduta da una conferenza stampa indetta per la giornata di giovedì 7 novembre al Museo dei Campionissimi, la multinazionale produttrice di sistemi portacavi e quadri elettrici si attesta come una delle maggiori realtà produttive piemontesi, con due stabilimenti nel territorio. Il primo, si trova a Bellinzago Novarese.
L’apertura, nell’area ex Vosacec, riqualifica una zona dismessa della città, dando il via a una serie di opportunità per tutto il territorio. L’arrivo di questa realtà produttiva infatti è stata vista, sin dalle prime avvisaglie, dalla cittadinanza e dall’intero territorio come una via per nuove possibilità occupazionali, elemento di cui è superfluo sottolineare l’importanza in un tale periodo di crisi. Le speranze dei novesi non si sono rivelate vane. Infatti, nonostante la multinazionale abbia trasferito in parte il personale già impiegato negli stabilimenti di Vanzago in Brianza e Casella in provincia di Genova, non sono mancati i posti riservati alle nuove assunzioni. “I dipendenti impiegati in Italia sono circa 150 – conferma l’amministratore delegato Marco Cecconi – e per Novi è prevista una forza lavoro di 60-70 unità, di cui circa una ventina di nuova assunzione”. Quest’ultime sono state ovviamente già completate.
I prodotti Dkc sono molto richiesti sui mercati internazionali. La multinazionale ha effettuato installazioni per l’aeroporto di Roma Fiumicino, le ferrovie francesi, lo Star hotel di Saronno, il Centrolaghi di Gravellona Toce. “Operiamo con buona prevalenza con gli stabilimenti russi, ma sempre sotto il controllo italiano. – spiega Cecconi – La produzione di Novi verterà sostanzialmente sulle canalizzazioni metalliche oltre a una nuova linea, per le “blindo sbarre”. Si tratta in quest’ultimo caso di prodotti elettrificati per capannoni industriali e trasporti di energia, sia di bassa che di media e alta frequenza”.