Diffamazione e indagine contabile: primo round a Grazia Morando
L'ex sindaco di Arquata vince il processo di primo grado contro l'attuale vicesindaco Bisignano, accusato di diffamazione per una lettera in cui puntava il dito contro "presunti illeciti" della precedente amministrazione, poi oggetto di un'indagine della Corte dei Conti
L'ex sindaco di Arquata vince il processo di primo grado contro l'attuale vicesindaco Bisignano, accusato di diffamazione per una lettera in cui puntava il dito contro "presunti illeciti" della precedente amministrazione, poi oggetto di un'indagine della Corte dei Conti
Il processo era partito da una querela presentata da quest’ultima in seguito alla pubblicazione di una lettera, firmata da Bisignano e pubblicata dal Novese nel 2008, nella quale il vicesindaco sosteneva di aver scoperto presunti atti illeciti della precedente amministrazione Morando, senza però indicarli.
L’ex primo cittadino sporgeva querela e, in risposta, il vicesindaco inviava un esposto alla Corte dei Conti sulle irregolarità riscontrate, poi riconosciute dai magistrati contabili, che hanno condannato in primo grado il vice della Morando, Roberto Tamburini, e il tecnico Eleonora Norando al pagamento di 95 mila euro in merito all’erronea applicazione delle tariffe stabilite per la monetizzazione delle aree destinate a standard urbanistici. Prosciolta invece la Morando.
“Speravo di non arrivare alla sentenza – dice l’ex sindaco – dopo aver tentato una conciliazione. Ancora oggi non so a quali atti illeciti si riferisse Bisignano visto che anche la Corte dei Conti non li ha individuati nei miei confronti. Ora vedremo in sede civile come verrà quantificato il danno”.
Bisignano punta invece il dito sulle modalità del processo: “Nell’ultima udienza il pm ha ammesso di non aver mai letto il fasciolo, che sarebbe anche stato perduto, ma ha chiesto una condanna a quattro mesi. Il giudice ha poi respinto la mia richiesta di deposizione spontanea.
Se si aggiunge il fatto che la Corte dei Conti ha riconosciuto il danno erariale per il Comune, la sentenza lascia davvero allibiti. Con l’esposto alla Corte dei Conti io ho fatto recuperare soldi che spettavano al Comune e questo è il prezzo che devo pagare”. Probabile, una volta lette le motivazioni, l’appello da parte di Bisignano.