Don Fulvio Sironi contro i videopoker
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Lisa Lanzone - l.lanzone@ilnovese.info  
26 Ottobre 2013
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Don Fulvio Sironi contro i videopoker

Anche presidente del circolo “Il Giardino” di Pozzolo ha deciso che le macchinette mangiasoldi dovranno sparire dal locale

Anche presidente del circolo “Il Giardino” di Pozzolo ha deciso che le macchinette mangiasoldi dovranno sparire dal locale

POZZOLO FORMIGARO – “Le macchinette dovranno essere portate via dal Giardino entro fine novembre”. Una decisione che don Fulvio Sironi – parroco di San Martino e presidente del Circolo Anspi “Il Giardino” di Pozzolo – ha preso da solo e che ha deciso di comunicare pubblicamente sabato scorso, durante la messa: “Pensavo che lo Stato intervenisse prima, ma visto che non si muove niente ho deciso di iniziare a toglierle io da casa mia. All’inizio c’erano solo i videogiochi per i bambini, ma poi la questione è degenerata”. Una decisione che i fedeli della comunità pozzolese hanno accolto con un grande applauso.

Ma la presa di posizione del parroco su un tema così delicato – quello del divieto di slot e videopoker dai locali – non è stata semplice e la discussione con il gestore del locale Alessandro Bottazzi e con il vicepresidente e fondatore del Giardino, Fabrizio Fossati, non è stata certo facile: “Don Fulvio ragiona dal suo punto di vista, che è quello, pur doveroso, del parroco, ma lui è anche il presidente del Circolo e quindi dovrebbe avere a cuore gli esiti della gestione. In questi, anni, anche grazie alla presenza delle slot, è stato possibile un guadagno che è stato reinvestito nelle attività del Giardino e che ha anche permesso importanti interventi di restauro, come il rifacimento del tetto. In ogni caso, si tratta di una decisione presa da un circolo privato che non sarebbe dovuta diventare pubblica”.

Ormai, però, la tanto discussa decisione è definitiva e, tempo di rescindere i contratti con i gestori dei ben otto videopoker che si trovano all’interno del circolo – frequentato anche da minori – verranno rimosse. Anche Fossati ha quindi confermato i tempi indicati da don Fulvio: a novembre le “macchinette mangiasoldi” spariranno dal Giardino. E sulla gestione dei proventi derivanti dal gioco, don Fulvio precisa: “Quando si esagera si deve dire basta. Sono venuto a sapere che la gente lì ha buttato dei gran soldi e sono successe piccole cose che mi hanno spinto a convocare il consiglio direttivo per capire com’era la situazione. Ci sono persone che si rovinano anche a livello famigliare, con queste macchinette. E in ogni caso il consiglio non mi ha mai fatto arrivare i resoconti della gestione. So che una parte dei guadagni rimaneva anche al gestore e solo al Giardino. Ora ho chiesto i documenti per esaminare nel dettaglio entrate, uscite e spese”.

Il Giardino viene gestito da un soggetto terzo – nominato dal consiglio – che versa una quota di affitto per la gestione, una quota indipendente dalla presenza delle slot: “Vorrà dire che d’ora in poi, se si guadagnerà meno, si investirà meno: non voglio che si guadagni sulle disgrazie altrui e spero che anche altri seguano questa strada. Noi non dobbiamo guadagnare, ma dare ai cittadini la possibilità di ritrovarsi in modo sano”, conclude Don Fulvio.

Una decisione sulla quale non ha, invece, preso posizione il Comune: “Il Circolo non è di nostra competenza. Le slot sono consentite dalla legge e la decisione non ci riguarda. Posso solo personalmente ribadire la mia contrarietà e precisare che al centro sportivo, gestito dal Comune, sono state vietate”, spiega l’assessore alle attività ricreative Gianluca Tavella.

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