Per i fuochi artificiali la Regione storge il naso
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
26 Ottobre 2013
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Per i fuochi artificiali la Regione storge il naso

Dopo l'ok del consiglio comunale al progetto preliminare alla variante strutturale al piano regolatore, l'ente regionale ha espresso i primi dubbi. Per Torino il nuovo impianto contrasta con previsioni del Piano paesaggistico regionale

Dopo l'ok del consiglio comunale al progetto preliminare alla variante strutturale al piano regolatore, l'ente regionale ha espresso i primi dubbi. Per Torino il nuovo impianto contrasta con previsioni del Piano paesaggistico regionale

VIGNOLE BORBERA – Alla Regione non piace il progetto di deposito di fuochi artificiali previsto a Vignole dalla variante strutturale al piano regolatore, in corso di approvazione. Alcune settimane fa è arrivato dal Consiglio comunale l’ok al progetto preliminare, nel quale figura la previsione del deposito in località Fornace, vicino all’area industriale ma in una superfice lontana da altri insediamenti per questioni di sicurezza.

Secondo la Regione, il nuovo impianto contrasta con previsioni del Piano paesaggistico regionale, che indica per l’area una destinazione volta al recupero delle limitate aree a prato stabile e un contenimento delle nuove costruzioni. “Inoltre – ha scritto la Regione nelle sue osservazioni alla variante – la previsione costituisce un consumo irreversibile di suolo agricolo nella classe più pregiata presente in valle. Si valutino altro localizzazioni compresa l’opzione zero [cioè che il deposito non venga realizzato; ndr] nonché mitigazioni di carattere ambientale e paesaggistico”.

Il Comune, nel preliminare della variante, ha deciso di andare avanti nel progetto inserendo una norma che impone la firma di una convenzione con il proponente per sancire l’obbligo della restituzione dell’area alla originaria destinazione agricola al momento della dismissione dell’attività. “Per rispettare la distanza dall’abitato – ha scritto il Comune – non è stato possibile valutare altre localizzazioni alternative. Le norme di attuazione prescrivono un inserimento ambientale compatibile tramite un’adeguata presenza piante locali oltre che il parziale interramento della struttura”.

 

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