Omicidio di via Giacometti, ergastolo per Bin Zhang
La Cassazione ha emesso la sua sentenza: massimo della pena per il cinese 51enne accusato di aver ucciso Lin Lifen, di 25 anni, e Dong Yang Guo, di 42 anni, suoi connazionali ritrovati strangolati nel febbraio 2009. L'uomo si è sempre dichiarato innocente
La Cassazione ha emesso la sua sentenza: massimo della pena per il cinese 51enne accusato di aver ucciso Lin Lifen, di 25 anni, e Dong Yang Guo, di 42 anni, suoi connazionali ritrovati strangolati nel febbraio 2009. L'uomo si è sempre dichiarato innocente
NOVI LIGURE – La Cassazione ha emesso la sua sentenza: ergastolo per Bin Zhang, il cinese 51enne accusato di aver ucciso Lin Lifen, di 25 anni, e Dong Yang Guo, di 42 anni, suoi connazionali ritrovati strangolati in un bilocale di via Giacometti nel febbraio 2009. I due, con le mani legate dietro la schiena, erano stati rinvenuti cadavere da un altro membro della comunità cinese che, assente dalla città per lavoro, aveva affidato l’alloggio alla coppia.
Incastrato, tra l’altro, dal dna trovato su un guanto abbandonato e sul laccio che era stato stretto attorno al collo di una delle vittime, Zhang ha sempre proclamato la sua innocenza e non ha mai voluto accettare riti alternativi che, anche nel caso di colpevolezza, gli avrebbero evitato l’ergastolo, pena ora confermata all’ultimo grado di giudizio, la Cassazione.
Di fronte alla sentenza l’avvocato della difesa, Giulia Boccassi, si è mostrata amareggiata e non ha mancato di evidenziare quelli da lei definiti “tanti dubbi” che aleggiano sulla vicenda, a quanto pare non sufficienti a ribaltare gli indizi che hanno portato alla condanna da parte della Suprema Corte. Tra i dubbi instillati dal difensore proprio quello sull’efficacia del dna, che non è stato considerato una prova decisiva al cento per cento. Incerto anche il movente del duplice omicidio.