Ingegnere “abusivo”, condannato Carniglia
Il geometra di Cantalupo Ligure è stato condannato dal tribunale di Alessandria alla pena di tre mesi di reclusione, convertita in una sanzione di 3420 euro, oltre al pagamento delle spese processuali e di 2500 euro all'Ordine degli Ingegneri di Alessandria, che dovrà inoltre essere risarcito in sede civile
Il geometra di Cantalupo Ligure è stato condannato dal tribunale di Alessandria alla pena di tre mesi di reclusione, convertita in una sanzione di 3420 euro, oltre al pagamento delle spese processuali e di 2500 euro all'Ordine degli Ingegneri di Alessandria, che dovrà inoltre essere risarcito in sede civile
Il professionista era accusato di esercizio abusivo della professione di ingegnere, reato continuato. Tra il 2005 e il 2007 era stato incaricato da numerosi Comuni valborberini e dalla Comunità montana Valli Borbera e Spinti di progettare opere che rientravano, come è emerso dal processo, nella competenza esclusiva di ingegneri per l’uso, per esempio, del cemento armato. Fra i progetti contestati, consolidamenti di frane a Volpara (Albera), Dova Superiore (Cabella) e Roccaforte Ligure; la realizzazione della fogna ancora a Volpara; sistemazioni idrauliche nel rio Conioli a Cantalupo, nel Borbera e nel rio Agnellasca per conto della Comunità montana; la messa in sicurezza di un ponte a Daglio (Carrega) e delle antiche mura del castello di Dernice.
Invece i sindaci dei Comuni e gli amministratori dell’ente montano le affidavano a Carniglia, il quale chiedeva consulenze a ingegneri, soprattutto a uno, Riccardo Antoniazzi di Tortona. Nell’udienza di ieri, dopo che ad aprile il pm aveva chiesto una condanna a 5 mesi, sono intervenuti i legali di parte civile e difesa. Carlo Traverso, in rappresentanza dell’Ordine degli ingegneri, ha detto: “Carniglia va condannato poiché l’attività svolta nei nove progetti contestati nel capo di imputazione e da lui firmati esorbitavano le sue conoscenze scientifiche. Per sei incarichi gli ingegneri consultati non hanno fatto nulla e per le altre ben poco, tanto che le fatture emesse Carniglia nei loro confronti ammontava a solo 100 euro”. Secondo, Giuseppe Greppi, difensore del professionista valborberino, “Carniglia poteva firmare quei progetti poiché è corretto avvalersi di collaboratori e perchè i progetto preliminari solo solo dei preventivi senza attività tecnica effettiva. La gran parte dei reati è inoltre prescritta”.
Nella sua controreplica, Traverso ha ricordato che “un incarico a Carniglia per un progetto di difese spondali del Borbera e del rio Agnellasca era stato annullato dopo l’intervento dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici proprio perchè era troppo esorbitante rispetto alle competenze dell’imputato: è la prova del reato”. Il processo è nato da un esposto dell’ingegner Giorgio Cremonte di Tortona. La gara da lui vinta per il progetto di consolidamento della frana di Dova Superiore era stata annullata e poi assegnata a Carniglia. Cremonte chiede i documenti al Comune di Cabella e alla Comunità montana, dapprima negati e poi ottenuti solo dopo l’intervento del difensore civico, e presenmta un esposto una volta letto il curriculum del geometra di Cantalupo, dove erano indicati molti progetti che avrebbero dovuto essere affidati, come quelli che hanno portato alla condanna, a un ingegnere.