Bundy, proseguono gli scioperi
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
5 Novembre 2013
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Bundy, proseguono gli scioperi

Nella giornata di ieri, lunedì 4 novembre, nel tavolo di concertazione ad Alessandria, voluto dalla Provincia, la proprietà ancora una votla non ha risposto sul futuro dello stabilimento che dà lavoro a 180 dipendenti producendo componenti per frigoriferi

Nella giornata di ieri, lunedì 4 novembre, nel tavolo di concertazione ad Alessandria, voluto dalla Provincia, la proprietà ancora una votla non ha risposto sul futuro dello stabilimento che dà lavoro a 180 dipendenti producendo componenti per frigoriferi

BORGHETTO BORBERA – Proseguono gli scioperi alla Bundy di Borghetto Borbera dopo che ieri, lunedì 4 novembre, nel tavolo di concertazione ad Alessandria, voluto dalla Provincia, la proprietà ancora una votla non ha risposto sul futuro dello stabilimento che dà lavoro a 180 dipendenti producendo componenti per frigoriferi. Nel corso dell’anno alcune produzioni sono già state delocalizzazte in Turchia e a settembre la sede di rappresentanza è stata trasferita da Borghetto a Monaco. Campanelli d’allarme che hanno spinto i sindacati a proclamare lo stato di agitazione da martedì scorso, con due ore di astensione a ogni fine turno per un totale di sedici ore.

Al tavolo di concertazione presente l’amministratore delegato della Bundy al quale le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm, i sindaci del territorio, amministratori regionali e provinciali nonché alcuni parlamentari eletti in provincia e in Liguria hanno chiesto chiarimenti sul rischio concreto di vedere trasferito all’estero il sito dove lavorano anche persone residenti nella Provincia di Genova. “Nonostante una forte partecipazione da parte delle istituzioni – dice Anna Poggio dela Fiom – ieri l’azienda non ha dato le risposte attese. Tutti hanno chiesto di conoscere se la Bundy sarà delocalizzata ma non è stato fornito alcun riscontro. Ancora una volta è stato detto che il piano industriale del 2014 sarà deciso più avanti e che i costi a Borghetto sono troppi elevati. Per questo, la mobilitazione prosegue. Domani (oggi per chi legge, ndr) saremo davanti ai cancelli per un’assemblea con i dipendenti”.

L’assessore provinciale al Lavoro, Cesare Miraglia, annuncia una nuova seduta del tavolo di concertazione a breve e dice: “E’ in gioco la salvaguardia di posti di lavoro e la sussistenza di un’intera area. La Regione Piemonte, presente ieri con l’assessore Riccardo Molinari, metterà in campo la propria esperienza e le misure più idonee a fronteggiare il rischio delocalizzazione. I parlamentari alessandrini e liguri presenti (Cristina Bargero, Daniele Borioli, Renato Balduzzi e Luca Pastorino) hanno evidenziato la disponibilità a intervenire presso i tre Ministeri competenti per individuare le condizioni che permettano alla Bundy e alle aziende che si trovano in condizioni analoghe di continuare ad essere operative nel nostro Paese.

Il nostro assessorato redigerà immediatamente un documento di sintesi dei fatti allo stato attuale e delle richieste di proprietà e lavoratori al fine di una discussione oggettiva che, attraverso l’impegno a tutti i livelli, scongiuri il proseguimento dello stato di agitazione e possa fornire certezze ai lavoratori e alle amministrazioni locali”.

 

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