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I No Tav si “riprendono la terra”
Manifestazione pacifica del movimento No Tav per "riprendersi la terra" su cui Cociv aveva avviato i lavori preparatori all'apertura dei cantieri. Gli attivisti hanno tolto la recinzione di delimitazione dell'area di scavo ed hanno piantato nuovi alberi
Manifestazione pacifica del movimento No Tav per "riprendersi la terra" su cui Cociv aveva avviato i lavori preparatori all'apertura dei cantieri. Gli attivisti hanno tolto la recinzione di delimitazione dell'area di scavo ed hanno piantato nuovi alberi
dal centro di Arquata Scrivia fino a Radimero, luogo su cui dovrebbero partire i lavori di scavo della galleria di valico per la realizzazione della linea alta velocità. Martedì scorso gli uomini di Cociv, il consorzio di aziende nato per l’esecuzione dell’opera da 6 miliardi di euro, avevano iniziato alcuni lavori preparatori, tagliando alberi e posizionando la recinzione dell’area di cantiere.
Oggi i No tav si sono simbolicamente “ripresi” la terra, rimuovendo la recinzione e piantando una decina di nuovi alberi. Una manifestazione partecipata e pacifica, “nata sull’onda dell’emotività – dicono dal Movimento – perchè abbiamo visto Cociv sdradicare alberi e trattare con arroganza la nostra gente, il nostro territorio”. A fianco dell’area di cantiere sorge il presidio permanente No Tav, aperto quest’estate.
Oggi i No tav si sono simbolicamente “ripresi” la terra, rimuovendo la recinzione e piantando una decina di nuovi alberi. Una manifestazione partecipata e pacifica, “nata sull’onda dell’emotività – dicono dal Movimento – perchè abbiamo visto Cociv sdradicare alberi e trattare con arroganza la nostra gente, il nostro territorio”. A fianco dell’area di cantiere sorge il presidio permanente No Tav, aperto quest’estate.