Tirata d’orecchi dalla Corte dei Conti, il consiglio approva il piano di rientro
Il primo cittadino, Giampaolo Pepe, ha spiegato al consiglio comunale che il bilancio tornerà in ordine al più presto. La minoranza ha però preferito astenersi dal voto
Il primo cittadino, Giampaolo Pepe, ha spiegato al consiglio comunale che il bilancio tornerà in ordine al più presto. La minoranza ha però preferito astenersi dal voto
Inoltre, sempre secondo la Corte dei Conti, l’ente avrebbe anche fatto ricorso ad anticipazioni di tesoreria, sia nel 2011 che nel 2012, in misura troppo “ampia e continuativa” (circa 75 mila euro) e, infine, l’importo dei residui passivi, relativo all’esercizio 2009, era risultato essere troppo elevato, rispetto ai corrispondenti residui attivi, che avrebbero dovuto finanziare le spese alle quali essi si riferivano. Per questi motivi, la Corte aveva chiesto all’amministrazione di Villalvernia di trasmettere gli atti relativi all’esercizio finanziario, invitandola inoltre ad adottare misure gestionali finalizzate ad assicurare l’equilibrio, escludendo, così, rischi per i futuri equilibri di bilancio, provvedendo, in particolare, a una revisione e riduzione della spesa corrente.
Il Comune era stato, poi, invitato ad adottare idonei provvedimenti correttivi volti a evitare, in futuro, il ricorso ad anticipazioni di tesoreria come prassi ordinaria e a ricondurla a un carattere di eccezionalità. E la Corte aveva chiesto al Comune di trasmettere una relazione sulle criticità indicate e di adottare un piano di rientro che il consiglio comunale ha approvato dopo un lungo dibattito. Nello specifico, l’impegno del Comune è quello di garantire il totale riequilibrio con il bilancio 2014 e l’effettivo reintegro della cassa, entro il 31 dicembre 2014, “pur consapevole delle non poche difficoltà, dovute alla situazione congiunturale economica del paese, che a fronte di una elevazione costante della pressione fiscale, porterà inevitabilmente a minori pagamenti per l’impossibilità di pagare, visto l’incremento delle persone povere”, si legge nella relazione.
L’amministrazione confida, quindi, in un risparmio della spesa corrente in virtù del riassetto organizzativo in atto per la gestione in forma associata delle funzioni fondamentali. In definitiva, il “Piano di rientro della situazione debitoria” prevede una situazione debitoria, da estinguere entro il 31 dicembre 2013, per un importo di 173 mila euro, da fronteggiare con risorse derivanti da alcune manovre correttive. Nel piano non è stato, però, considerato l’importo di 56 mila euro, quale residuo passivo, e per questo l’amministrazione sottolinea il suo impegno a giungere al completo riequilibrio finanziario con le previsioni di bilancio 2014. Una decisione che non ha comunque convinto l’opposizione, che ha preferito astenersi dal voto.