Caso Pestarino, ora l’Asl si rivolge al Prefetto
L'azienda sanitaria vuole avere informazioni dal Comune di Gavi, che però non risponde. Al centro della questione le timbrature sul posto di lavoro, che l'assessore Pestarino, dipendente Asl, non sarebbe stato in grado di confermare durante il processo al sindaco Nicoletta Albano.
L'azienda sanitaria vuole avere informazioni dal Comune di Gavi, che però non risponde. Al centro della questione le timbrature sul posto di lavoro, che l'assessore Pestarino, dipendente Asl, non sarebbe stato in grado di confermare durante il processo al sindaco Nicoletta Albano.
Nella sentenza si fa riferimento al fatto che l’assessore, confermato nel 2011, «non è stato in grado di confermare le timbrature sul posto di lavoro». Il giudice ha infatti considerato incompleta e contradditoria la prova dell’assenza di Pestarino alle sedute di giunta, decisione che, diversamente dai due giudizi separati di primo grado, ha portato all’assoluzione delle imputate. Durante la vicenda processuale si è parlato di timbrature false da parte del dipendente del Pronto Soccorso novese. Da inizio anno, dopo la pubblicazione della sentenza, l’Asl chiede inutilmente al Comune informazioni (di cui non viene rivelata la natura) per poter procedere nei confronti di Pestarino.
L’amministrazione comunale ha risposto solo a luglio dopo vari solleciti, sostenendo che si sarebbe avvalsa di un legale per dare un riscontro alla richiesta dell’Asl. L’azienda sanitaria, di fronte all’ulteriore silenzio del Comune di Gavi, ha nuovamente scritto al sindaco Nicoletta Albano il 17 settembre e, al contempo si è rivolta anche al Prefetto «quale organo di vigilanza. Resta inteso – spiegano da Novi – che l’ulteriore mancato riscontro alla richiesta di questa azienda sarà oggetto di specifica segnalazione». L’Asl non spiega se la citata segnalazione sarà ancora al Prefetto o all’autorità giudiziaria.