Processo a Raica, la moglie ritratta
Al processo, Maria Mihaela Irimia ha sostenuto di non ricordare nulla delle violenze denunciate nel 2011, aggiungendo: "Lho accusato perché mal consigliata"
Al processo, Maria Mihaela Irimia ha sostenuto di non ricordare nulla delle violenze denunciate nel 2011, aggiungendo: "L?ho accusato perché mal consigliata"
NOVI LIGURE – “Non ricordo”. Questo ha continuato a ripetere Maria Mihaela Irimia quando, in aula di tribunale, è stata interrogata sulle presunte violenze che nel 2011 la portarono a denunciare il marito. I fatti risalgono a più di due anni fa, quando, nel mese di gennaio, la ora consigliera comunale giunse in questura raccontando di aver subito violenze sia fisiche che psicologiche, dal marito Gheorghe Raica, conosciuto a Novi come mediatore culturale oltre che per la sua passata attività politica come consigliere comunale per la Lega Nord.
L’uomo per quei fatti fu arrestato ed è ora sotto processo per maltrattamenti. Ma la moglie, che arrivò in questura sostenendo di essere letteralmente fuggita dall’abitazione e che per qualche tempo ha risieduto presso una comunità protetta, al procedimento, interrogata dal pm Cristina Interlandi, ha sostenuto di non ricordare nulla. Su quanto denunciato nel 2011, in seduta, la donna ha dichiarato: “Non ero lucida di testa, sono stata consigliata malissimo dalle amiche”.
E quando parla di “amiche”, Maria si riferisce ad una figura in particolare, ovvero la titolare del negozio in cui lavorava al tempo dei fatti. Fu lei a consigliare la dipendente perché si allontanasse da casa. Il ruolo giocato dalla donna in questa vicenda così intricata, fatta di ripensamenti e colpi di scena, non si esaurisce però così.
Nel corso del procedimento, con un coup de théâtre, l’avvocato difensore di Raica, Giuseppe Romano, ha sfoderato un documento particolare: un testamento in cui Maria Mihaela Irimia nominava la titolare erede universale del proprio patrimonio, consistente in alcuni alloggi. Una copia del documento, depositato da un notaio di Valenza e poi ritirato dalla firmataria, è ora nelle mani del giudice. Si attende ora la prossima udienza, fissata per il 13 febbraio.