Terzo valico, confusione sull’ex cava Cementir
Serpeggia un certo disordine di idee e intenti intorno al sito dove Cociv prevede di ammassare 1,3 milioni di metricubi di smarino del Terzo Valico
Serpeggia un certo disordine di idee e intenti intorno al sito dove Cociv prevede di ammassare 1,3 milioni di metricubi di smarino del Terzo Valico
Due mesi fa l’ente gestore ha risposto in maniera curiosa all’associazione Amici delle Ferrovie e dell’Ambiente (Afa), che chiedeva se per il sito, come prevede la normativa europea, sia stata redatto uno studio di valutazione di incidenza per comprendere le ricadute ambientali della realizzazione del deposito di smarino, che potenzialmente rischia potrebbe contenere, dice l’Afa, amianto, nichel, cobalto e cromo. “Lo studio ci vorrebbe ma nessuno ci ha mai informato del progetto di Cociv”, hanno replicato in sostanza dal Parco.
In seguito la Regione, anch’essa interpellata dall’Afa, ha contraddetto il Parco, per altro ente regionale: la valutazione di incidenza è stata fatta nel decennio scorso. Problema risolto? No, perchè il Parco, di recente, ha pubblicato una determina riferita a una serie di osservazioni che obbligano il consorzio Cociv a una serie di compensazioni ambientali se attiverà il deposito. Il consorzio intende infatti intervenire pesantemente sul torrente Lemme, creando una scogliera di oltre 400 metri per contenere l’ammasso di rocce e terra, danneggiando quindi l’habitat e le specie protette a livello europeo, sia animali che vegetali. Dovrà quindi compensare il danno all’habitat ricostruendo più a valle il bosco di ontaneto che andrà distrutto, intervento da realizzare prima dell’avvio dei lavori.
Dicono dall’Afa: “Il documento del Parco non è la valutazione di incidenza richiesta dalla legge. Ci chiediamo perchè la Regione dica che la valutazione esiste e poi l’area protetta emani un atto del genere, fatto in tutta fretta. Abbiamo chiesto i documenti sia al Parco che alla Regione per capire cosa sta accandendo”. L’associazione si è detta pronta a segnalare all’autorità giudiziaria eventuali abusi. Cociv intanto attende a breve l’approvazione del piano cave del Terzo Valico da parte della Regione, di cui fa parte l’ex cava di Voltaggio, da utilizzare già nel primo lotto.