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Per La Rocca, patteggiamenti e assoluzioni
Il processo di primo grado per la morte dell'operaio Ilva, morto nel giugno 2012, hanno concordato un anno di reclusione Viganò e Marasco. Piena assoluzione, "per non aver commesso il fatto", per Rotondi e Rizzo
Il processo di primo grado per la morte dell'operaio Ilva, morto nel giugno 2012, hanno concordato un anno di reclusione Viganò e Marasco. Piena assoluzione, "per non aver commesso il fatto", per Rotondi e Rizzo
NOVI LIGURE – Si è chiuso con due patteggiamenti e due assoluzioni il primo grado del processo per la morte di Pasquale La Rocca, l’operaio dello stabilimento Ilva che perse la vita in un incidente sul lavoro, quando il muletto su cui stava lavorando si ribaltò, uccidendolo, nella giornata del 7 giugno 2012.
Per la morte dell’uomo, 31enne di Lerma, sposato e padre di una figlia di pochi mesi, finirono a giudizio quattro dirigenti della fabbrica di via Bosco Marengo: Paolo Viganò, Vincenzo Marasco, Orlando Rotondi e Antonio Rizzo.
Hanno optato per il patteggiamento, con un anno di reclusione, Viganò e Marasco. Il processo in rito abbreviato si è invece concluso con piena assoluzione per Rotondi e Rizzo, “per non aver commesso il fatto”. Il pm Marcella Bosco aveva chiesto un anno di pena per il primo e dieci mesi per il secondo.