Morte di Stefano Vaccari, il caso arriva in cassazione
Dopo l'archiviazione del caso da parte del gip di Parma gli avvocati della vedova del panettiere novese hanno deciso di ricorrere al terzo grado di giudizio
Dopo l'archiviazione del caso da parte del gip di Parma gli avvocati della vedova del panettiere novese hanno deciso di ricorrere al terzo grado di giudizio
NOVI LIGURE – È la mancata tempestività del personale medico a dover finire sul banco degli imputati. A sostenerlo Tino Goglino e Marco Conti, i legali della vedova di Stefano Vaccari, il panettiere novese che, affetto da tumore benigno, si sottopose ad intervento chirurgico all’ospedale di Parma, dove morì il 27 settembre 2012, a soli 39 anni.
Paris Filippi, Patrizia Ceccarelli e Gabriele Orietti, rispettivamente medico, anestesista, infermiere finirono indagati per omicidio colposo, fino all’archiviazione del fascicolo da parte del gip di Parma. I legali della vedova sono ora ricorsi in cassazione, sostenendo come “La colpa medica non va ricercata nell’intervento chirurgico, eseguito bene, da arte medica come afferma il perito del magistrato inquirente, ma nella mancata tempestività”, aggiungendo “Occorreva intervenire prima quando la signora segnalò a un’infermiera che il marito stava molto male per nausee e tremori. Non fu ascoltata e le fu detto che non avrebbe dovuto neppure stare lì essendo trascorso l’orario di visita”. Inutili furono a quel punto Tac e interventi, l’uomo morì qualche ora dopo