… CON UN LIBRO NELLO ZAINO – Viaggio al centro della terra
Un viaggio fantastico, ricco di avventure e colpi di scena, al fianco dei personaggi del romanzo di Jules Verne. Se viaggiare con la fantasia sulle pagine dell'opera dell'autore francese non vi basta, perchè non ripercorrere le orme dell'uomo primitivo scoprendo, tra stalagmiti e stalattiti, le grotte di Toirano?
Un viaggio fantastico, ricco di avventure e colpi di scena, al fianco dei personaggi del romanzo di Jules Verne. Se viaggiare con la fantasia sulle pagine dell'opera dell'autore francese non vi basta, perchè non ripercorrere le orme dell'uomo primitivo scoprendo, tra stalagmiti e stalattiti, le grotte di Toirano?
NOVI LIGURE – Una pergamena trovata in un vecchio libro, un messaggio cifrato in rune, un burbero e irascibile professore di mineralogia che parte con il nipote alla volta di un viaggio fantastico. L’avete riconosciuto? Stiamo per parlare di “Viaggio al centro della terra”, capolavoro del francese Jules Verne. Ebbene sì, questa settimana la scelta è caduta su un’opera un po’ vecchiotta, datata 1864, ma che da allora non smette di incantare lettori di tutte le età. Considerato un romanzo precursore della fantascienza, il volume da il via al filone avventuroso del “mondo perduto”.
In questo romanzo, Verne non esita a sacrificare la scienza alla fantascienza. Il nostro caro francese fantasioso volle presentare una trama spettacolare, ricca di colpi di scena, mettendo in secondo piano la correttezza delle informazioni scientifiche. Fu una scelta fortunata, considerando come “Viaggio al centro della terra”, al pari di altre sue opere quali “Ventimila leghe sotto i mari” e “Il giro del mondo in ottanta giorni”, dopo quasi due secoli, continui ad incantare lettori di tutto il mondo e a regalare materiale per trasposizioni cinematografiche.
L’avventurosa vicenda, che comincia con la pergamena trovata in un vecchio libro dal professore Otto Lidenbrock, viene narrata dal nipote Axel, colui che decifrerà il messaggio cifrato scritto in caratteri runici, scoprendo di trovarsi di fronte ad una mappa per raggiungere il centro della terra. Comincia così un viaggio ricco di avventure al limite dell’impossibile. I viaggiatori, in continuo sali e scendi tra le immense cavità sotterranee, tra rari minerali e resti di animali preistorici, compiendo una sbadataggine dietro l’altra, arrivano nella grande “caverna” descritta come il centro della Terra.
Non voglio svelarvi il finale. Molti di voi avranno già letto il libro e staranno sorridendo ripensando a come, bambini, hanno seguito con l’immaginazione il percorso fantastico del professor Otto e del nipote Alex, tra foreste di funghi giganti e mostruosi animali preistorici… e io non voglio rovinarvi questo momento. Per chi non lo annoveri ancora tra i volumi della propria libreria, ho solo un consiglio: perché, in un mondo continuamente disturbato dalla frenesia dei nostri tempi, non concedersi una fuga in un mondo fantastico? Magari con la scusa di leggerlo a figli o nipoti?
Se vi ho messo la voglia di rivivere le avventure compiute dalla mente e dal cuore o se, semplicemente,
Le grotte di Toirano videro la luce nel 1950, con la scoperta della Grotta della Bàsura (“strega” in dialetto) da parte di alcuni ragazzi del posto. Il ritrovamento fu seguito dieci anni dopo da quello della Grotta di Santa Lucia. Il percorso turistico fu aperto al pubblico nel 1953 e ampliato nel 1967 con l’inaugurazione di un tunnel artificiale di collegamento tra le due cavità naturali: il sentiero a senso unico, con ingresso sul versante nord della collina ed uscita a sud-ovest. Ma a rendere celebre questo luogo non è solo la straordinaria bellezza naturalistica, ma le testimonianze del passaggio dell’uomo primitivo.
In alcune sale e corridoi sono stati rinvenuti un cimitero di orsi delle caverne e, sulle pareti, segni in carbone provocati delle torce usate dagli uomini-cacciatori. Ma non solo. Sono diverse le impronte di mani e ginocchia impresse nell’argilla ancora visibili lungo il percorso. La parte più ricca di interesse, ma purtroppo non aperta al pubblico, è (già dal nome) la Sala dei Misteri. Qui si trovano sette impronte di piedi, ricoperte da un velo calcareo, tra cui quella di un bambino. Un percorso ricco di fascino, un’occasione per passare una giornata alla scoperta di un mondo perduto, sentendosi vivendo un “Viaggio al centro della terra”.