Avvio dei lavori? Silenzio del Cociv, ma il sindaco Repetto smentisce
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
29 Novembre 2013
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Avvio dei lavori? Silenzio del Cociv, ma il sindaco Repetto smentisce

Il Consorzio non spiega se le rocce, ammassate nel cantiere, provengono o meno dalla galleria esistente, nella quale le operazioni di scavo sono state autorizzate ad agosto dal Ministero dell'ambiente in via anticipata rispetto alla verifica di ottemperanza del progetto esecutivo

Il Consorzio non spiega se le rocce, ammassate nel cantiere, provengono o meno dalla galleria esistente, nella quale le operazioni di scavo sono state autorizzate ad agosto dal Ministero dell'ambiente in via anticipata rispetto alla verifica di ottemperanza del progetto esecutivo

VOLTAGGIO – La roccia ammassata nel cantiere del Terzo Valico di Voltaggio fa pensare a un avvio dei lavori nella galleria ma il sindaco Lorenzo Repetto smentisce, mentre Cociv non risponde. Nelle cosiddette vasche di decantazione costruite nell’area lungo la strada provinciale 160, i camion dell’impresa Lauro, sub appaltratrice dei lavori, hanno accumulato ingenti quantità di materiali, mentre proseguono le operazioni allestimento.

Cociv non spiega se le rocce provengono o meno dalla galleria esistente, nella quale le operazioni di scavo sono state autorizzate ad agosto dal Ministero dell’ambiente in via anticipata rispetto alla verifica di ottemperanza del progetto esecutivo. L’intervento era stato successivamente subordinato all’approvazione del protocollo sull’amianto.

Il consorzio non chiarisce neppure se la roccia sia stata analizzata
in tal senso. Dice il sindaco: “La presenza del materiale non significa che Cociv abbia cominciato a scavare. Le rocce in questione potrebbero comunque essere state prelevate dal tunnel. So che doveva essere rimosso del materiale accumulato durante i lavori degli anni ’90”. Sono state effettuate analisi sull’amianto? “Sulla carta – risponde Repetto – tutto quello che esce dalla galleria deve essere analizzato”.

Il sindaco – dice l’associazione Amici delle Ferrovie e dell’Ambiente – non può fidarsi, anche perchè il protocollo amianto, a quanto risulta, non è ancora stato concluso. Chieda piuttosto i dati sulle analisi di quel materiale e li renda pubblici, magari in un’assemblea come gli è stato chiesto da altre associazioni (il Forum Val Lemme, ndr), proposta alla quale non si è mai degnato di rispondere”. Intanto, venti cittadini appartenenti ai Comitato No Terzo Valico hanno presentato un esposto alla Procura di Firenze.

Nei mesi scorsi sono finiti agli arresti domiciliari dirigenti di Italferr (società coinvolta nel Terzo valico) e del Ministero dell’ambiente nell’ambito di un’inchiesta sul Tav fiorentino che ha coinvolto anche il presidente di Italferr, Rita Lorenzetti (Pd). Fra costoro c’è Walter Bellomo, membro della commissione ministeriale V.i.a., tra i firmatari della determina che ha dato l’ok all’avvio degli scavi del Terzo Valico.
Nell’esposto si chiede alla Procura di valutare, tra l’altro, la validità della determina, visto che Bellomo, all’epoca, era già indagato. Stasera, a Novi Ligure, alle 21, nella sala grande della parrocchia di Sant’Antonio da Padova, assemblea del comitato No Terzo valico e dell’Associazione Pendolari novesi.

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