“Il Contafóre”, le storie e la cucina della tradizione al teatro della Juta
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Andrea Suverato - redazione@ilnovese.info  
29 Novembre 2013
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“Il Contafóre”, le storie e la cucina della tradizione al teatro della Juta

Nella serata di domani, sabato 30 novembre, alle ore 21.15, si terrà lo spettacolo teatrale organizzato dall’associazione Amici delle Ferrovie e dell’Ambiente. Allo spettacolo seguirà la proiezione del documentario "Mani"

Nella serata di domani, sabato 30 novembre, alle ore 21.15, si terrà lo spettacolo teatrale organizzato dall?associazione Amici delle Ferrovie e dell?Ambiente. Allo spettacolo seguirà la proiezione del documentario "Mani"

ARQUATA SCRIVIA – Questo sabato, 30 novembre, alle ore 21.15, si terrà presso il teatro della Juta di Arquata Scrivia lo spettacolo teatrale “Il Contafóre – Storie e cucina della tradizione”, organizzato dall’associazione Afa (Amici delle Ferrovie e dell’Ambiente). Protagonisti dell’evento saranno Mara Moncalvo, Roberto Pochettini, Gianni Repetto e Silvana Vigevani, il nucleo storico del Laboratorio di teatralità popolare dell’Ecomuseo di Cascina Moglioni, con il quale per un decennio hanno messo in scena nei paesi del basso Piemonte storie e tradizioni dell’Appennino.

Polenta, stoccafisso, ravioli e agnolotti, minestrone, cima, ripieni, Dolcetto, Barbera e Gavi saranno i protagonisti di racconti di memoria, di dialoghi e di monologhi tratti da “Il sapore della terra”, ultimo libro di Gianni Repetto che da anni sta conducendo un assiduo lavoro di ricerca su tutti gli aspetti della nostra tradizione locale.

E di cibo racconterà anche “Mani”, il documentario del regista Michele Trentini che verrà proiettato dopo lo spettacolo: l’opera è stata realizzata per il Parco delle Capanne di Marcarolo riprendendo i gesti, le mani per l’appunto, che le donne dei nostri paesi compiono nella preparazione di alcuni dei più famosi piatti tradizionali del nostro territorio. Una serata all’insegna della riscoperta delle radici del gusto e dell’identità dei nostri luoghi, elementi essenziali, senza i quali i piccoli paesi non sarebbero più comunità locali, ma soltanto quartieri periferici del villaggio globale.

 

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