Bundy, prosegue il blocco dei cancelli
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
30 Novembre 2013
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Bundy, prosegue il blocco dei cancelli

L'assemblea sindacale ha deciso di proseguire con la mobilitazione iniziata dal pomeriggio di giovedì, 28 novembre, subito dopo che la dirigenza aveva reso noto il piano industriale 2014 da 120 esuberi su 180 dipendenti

L'assemblea sindacale ha deciso di proseguire con la mobilitazione iniziata dal pomeriggio di giovedì, 28 novembre, subito dopo che la dirigenza aveva reso noto il piano industriale 2014 da 120 esuberi su 180 dipendenti

BORGHETTO BORBERA – L’assemblea sindacale della Bundy di Borghetto ha deciso di proseguire con il blocco dei cancelli della fabbrica attivato dal pomeriggio di giovedì, 28 novembre, subito dopo che la dirigenza aveva reso noto il piano industriale 2014 da 120 esuberi su 180 dipendenti. Giovedì sera, nel polo fieristico del paese, era presenti quasi tutti i lavoratori della più grande fabbrica della Val Borbera.

“Ancora una volta – dicono i sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil – ci troviamo di fronte ad un’azienda che ha il lavoro, ma che per “rimanere” sul mercato e aumentare gli utili (la proprietà Sun Capital è un fondo di investimento americano) decide di disinvestire in Italia a favore di Turchia, Polonia, ecc.

Il piano prevede di mantenere a Borghetto un sito con 60/70 dipendenti super specializzati che dovrebbero aiutare l’installazione e il funzionamento degli impianti all’estero”. Il piano, sempre secondo i sindacati provinciali dei metalmeccanici, “significa lo smantellamento della realtà produttiva e occupazionale più grande della Val Borbera e non dà alcun margine di trattativa possibile”.

Il sindaco di Borghetto dice: “Il piano è il preludio allo smantellamento della fabbrica. Le linee attuali devono rimanere dove sono, con i 120-130 operai previsti e con gli esuberi già noti, sui quali i sindacati sono disposti da tempo a trattare. La Bundy non può chiedere un impegno, ovviamente economico, alle istituzioni e poi fare proposte del genere, fatte soli di tagli pesantissimi al personale. O l’azienda fa proposte diverse o sarà inevitabile il proseguimento del blocco da parte dei lavoratori”.

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